inclusione sociale

A livello internazionale sono tanti i casi di biblioteche che si sono innovate per andare incontro ai bisogni sociali delle proprie comunità. Andiamo a scoprire tre esperienze poco note ma molto interessanti che si sono sviluppate in Inghilterra, Svezia e Danimarca.
Il 9 gennaio la legge Stanca sulla accessibilità digitale ha compiuto vent'anni. Due decenni nei quali la tecnologia ha cambiato (e continua a cambiare) il mondo e il modo in cui facciamo le cose. Antonio Palmieri ci spiega perché diffondere la cultura dell'accessibilità non è più un optional ma un dovere.
L’idea del sociale sta cambiando le biblioteche, che da “case dei libri” stanno diventando luoghi dove si possono costruire nuove relazioni e immaginare servizi di welfare “leggeri” attraverso processi territoriali partecipati.
Il 2023 è stato l'anno più caldo mai registrato. Le ricadute sociali dell'aumento delle temperature sono numerose e pesanti. Come mitigare l’effetto del caldo sui più fragili? Ne parla Chiara Lodi Rizzini per Fondazione Lottomatica.
Le biblioteche rispondono da sempre a una pluralità di bisogni. Sono ad esempio presidi civici e sociali che offrono la possibilità di socializzare e acquisire liberamente una formazione autonoma, fuori dagli spazi istituzionalmente deputati all’apprendimento e all’istruzione. Ma sapranno sopravvivere alle innovazioni degli ultimi anni?
L'ha curata il Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Assistenti Sociali per provare a sostenere l'operatività dei servizi nel difficile passaggio dal Reddito di Cittadinanza all'Assegno di Inclusione.
La sostenibilità è ormai un tema pervasivo ed è sbarcato anche nello sport. Gli esempi virtuosi non mancano, ma occorre operare a partire dai grandi eventi e dai massimi campionati fino a curare l'impatto sociale delle attività di base. Ne parla Paolo Riva per Fondazione Lottomatica.
Il 13° Rapporto del Gruppo CRC evidenzia un malessere diffuso che coinvolge le diverse fasce d’età e riguarda tutte le sfere dell’esistenza. La complessità di questi problemi impone di avviare un ripensamento complessivo delle politiche, con il coinvolgimento di tutta la comunità educante.
Alcuni servizi di welfare offerti dalle imprese risultano inaccessibili a lavoratrici e lavoratori con disabilità e spesso non prevedono alternative che tengano conto dei loro reali bisogni. Come è possibile intervenire per migliorare l’accesso a queste misure? Il Welfare Manager può essere una strada.