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A pochi mesi dall'entrata in vigore dell'accordo integrativo di luglio 2017, che ha riguardato oltre 1000 collaboratori della sua struttura commerciale in Italia, Sanofi ha esteso le misure di welfare aziendale alle famiglie dei propri dipendenti e ha introdotto un progetto di volontariato. Vi presentiamo le principali novità.
Welfare Benefit Return (WBR-Lab) è un laboratorio di ricerca nato dalla sinergia tra Valore Welfare e Università Bicocca che si propone di analizzare e misurare le potenzialità economiche e sociali dei piani di welfare aziendale. Le attività del laboratorio - che sarà guidato dal prof. Dario Cavenago - si avvarranno anche della collaborazione di alcune aziende.
Piteco Spa - società con circa 80 dipendenti che si occupa della progettazione, sviluppo e implementazione di soluzioni software nell'ambito finanziario - è una delle imprese che ha recentemente ricevuto l'attestato "Top Welfare" dall'Istituto Tedesco di Qualità e Finanza per il progetto di welfare aziendale destinato ai suoi lavoratori. Valentino Santoni ci racconta in cosa è composto il piano di welfare della società.
Lo scorso settembre 2017 è stato pubblicato per la casa editrice Guerini Next il volume curato da Filippo Di Nardo dal titolo "Un welfare aziendale per le donne". Il libro si propone di approfondire le modalità attraverso cui gli strumenti di welfare aziendale divengono delle valide forme di sostegno per conciliare i carichi di cura familiari e quelli lavorativi. Nei prossimi giorni vi presenteremo alcuni dei contributi presenti nell'opera.
La Legge di Bilancio 2018, licenziata dal Senato il 27 dicembre scorso, presenta alcuni passaggi molto interessanti su welfare aziendale, politiche di sostegno alla famiglia, disabilità, fondazioni bancarie, innovazione sociale, contrasto alla povertà e lotta spreco. Il gruppo di ricerca di Percorsi di secondo welfare ha provato ad individuare i più significativi attraverso alcuni approfondimenti tematici.
Il nuovo Accordo Integrativo Sanofi, attivo dallo scorso luglio, riguarda oltre 1000 collaboratori in Italia. Tanti gli elementi di novità e innovazione, dal check up completo gratuito ad una sempre più flessibile gestione dei tempi di vita e di lavoro, attraverso un piano di welfare modulare e personalizzabile, a partire dalle reali esigenze di ciascun lavoratore. L’accordo riguarda oltre 1000 collaboratori e comprende il personale dei suoi uffici di Milano, Modena e Roma e la rete di informazione scientifica sul territorio.
Eudaimon, una delle maggiori società italiane che sostengono le imprese nelle fasi di implementazione di piani di welfare aziendale, ha deciso di introdurre a sua volta un insieme di misure rivolte ai propri dipendenti. Il progetto si chiama "Genio" e ha l'obiettivo di fornire una risposta ai bisogni sociali dei 40 collaboratori dell'impresa andando oltre la logica dei cosiddetti fringe benefit.
Le imprese stanno imparando che la filantropia fa bene anche all'impresa stessa. È quanto sostiene un recente articolo pubblicato dal New York Times. Da un lato, infatti, la filantropia fidelizza i consumatori, specialmente quelli più attenti alla CSR, dall'altro aumenta il coinvolgimento dei dipendenti nelle attività aziendali. Così le società più innovative sono alla ricerca di strumenti attraverso cui misurare e raccontare l'impatto delle proprie iniziative.
Le aziende private e pubbliche che hanno sottoscritto accordi bilaterali di smart working potranno procedere al loro invio attraverso la piattaforma informatica messa a disposizione sul portale dei servizi del Ministero del Lavoro. I dati comunicati al Ministero sono poi inoltrati all'INAIL per un eventuale aggiornamento dei rischi assicurati.
La digitalizzazione della produzione e dei processi organizzativi riguarda anche uno degli asset della grande trasformazione in atto: il welfare aziendale. L'outsourcing delle piattaforme web per gestire i programmi di welfare è la soluzione più gettonata. Le competenze per realizzare questo passaggio si stanno formando. A tracciare il percorso, però, come spiega Giovanni Scansani, non è il settore profit, ma quello della cooperazione sociale.
Creare connessioni dinamiche tra le organizzazioni della società civile e le risorse tecnologiche: questa è la missione di TechSoup, organizzazione che mira a supportare, attraverso il tutoraggio, le organizzazioni non profit nell’uso delle nuove tecnologie. Paolo Pantrini ci spiega meglio come funziona questa realtà che, nata negli Stati Uniti negli anni 80, è ormai un grande network internazionale che ha un suo "nodo" anche in Italia.
L'Istituto Chiossone è una Onlus genovese che si occupa di realizzare servizi di assistenza e riabilitazione per disabili visivi. L'Istituto è una Fondazione che opera da 150 anni sul territorio genovese e grazie alle novità fiscali introdotte dal legislatore, ha deciso di investire nel welfare aziendale. Andiamo a conoscere la sua esperienza attraverso l’intervista a Sonia Agrebbe, Responsabile HR dell'Istituto.
Lo scorso 6 novembre è avvenuta a Milano la premiazione del concorso More Than Pink. La competizione, promossa dalle associazioni Susan G. Komen Italia e ItaliaCamp, aveva l'obiettivo di sostenere e premiare iniziative innovative nel campo della salute e del benessere delle donne. Il progetto Fragibilità - realizzato da Jointly - si è aggiudicato il premio nella categoria dedicata al welfare aziendale. Elisabetta Cibinel ci racconta quali sono le peculiarità di questa iniziativa.
L'azienda italiana Fater Spa, impresa frutto della joint venture fra Procter & Gamble e il Gruppo Angelini che realizza prodotti intimi e assorbenti per la cura della persona e candeggine, ha recentemente sottoscritto un piano di welfare aziendale per i suoi 1.400 dipendenti. Vi raccontiamo di cosa si tratta in questo approfondimento.
Lo scorso maggio vi abbiamo segnalato la costituzione di una rete di imprese altoatesina (Rete #Welfare Alto Adige/Südtirol) nata con lo scopo di fornire a tutti i dipendenti delle aziende coinvolte servizi e prestazioni di welfare aziendale. In questo articolo vogliamo raccontarvi come si è evoluta questa esperienza nei suoi primi mesi, cercando di comprendere quali sono i soggetti coinvolti e qual è stato il loro ruolo.
Le Fondazioni di impresa possono giocare un ruolo significativo di fronte ai mutamenti del welfare state. Queste realtà, come spiegano Chiara Lodi Rizzini e Eleonora Noia nel Capitolo 6 del Terzo Rapporto sul secondo welfare, in molti casi mostrano infatti elementi distintivi del secondo welfare: promuovono l'innovazione sociale, sostengono l'empowerment dei destinatari, coinvolgono la comunità, contribuiscono allo stanziamento di risorse economiche per lo sviluppo sociale.
Nel capitolo 5 del Rapporto, Federico Razetti e Francesca Tomatis offrono una mappatura delle prestazioni di assistenza sanitaria integrativa e di sostegno alla famiglia offerte dagli Enti bilaterali territoriali in quei settori in cui la bilateralità presenta articolazioni su scala locale: l’edilizia, l’agricoltura, l’artigianato, il terziario, il turismo e i servizi. In totale, l'indagine ha coinvolto oltre il 90% degli Enti bilaterali attivi sul territorio nazionale.
Grazie alle novità previste dalle Leggi di Stabilità 2016 e 2017, negli ultimi anni sono stati previsti nuovi importanti strumenti volti a supportare le aziende nell'introduzione di misure di welfare. Nel capitolo 4 del Terzo rapporto sul secondo welfare, Valentino Santoni analizza queste dinamiche presentando dati tratti da diverse ricerche svolte dal nostro Laboratorio. Ampio spazio è dato alla survey sui provider di welfare aziendale, che si occupano di fornire servizi di welfare alle imprese.
Nel terzo capitolo del Rapporto Elena Barazzetta analizza il tema del legame tra mondo assicurativo e secondo welfare. In particolare, il capitolo approfondisce il ruolo che le assicurazioni hanno assunto come soggetto di secondo welfare, nella duplice veste di operatore sul Mercato della previdenza e di erogatore di servizi per i dipendenti delle stesse imprese assicuratrici.
Sabato 11 novembre, si è tenuto il convegno "L'attualità di un tema inattuale", un momento di riflessione sui livelli dell'occupazione e sulle dinamiche imprenditoriali in Provincia di Varese. Nel corso dell'evento è stato presentato uno studio dell'Istituto di ricerche educative e formative delle Acli provinciali che ha indagato anche il livello di diffusione del welfare aziendale e delle pratiche di conciliazione vita lavoro. Ecco una panoramica dei contenuti e dei risultati della ricerca emersi.
Secondi i dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, alla data del 15 Novembre 2017 sono stati redatti e somministrati al database del Ministero 27.288 accodi aziendali che prevedono forme premiali correlate alla produttività. Di questi, 14.556 sono tuttora attivi (a ottobre erano 13.687). Di questi, 4.764 prevedono misure di welfare aziendale (a ottobre erano 4.333).
Percorsi di secondo welfare ha deciso di dedicarsi al tema dei provider di welfare aziendale realizzando una ricerca - i cui dati saranno pubblicati all'interno del Terzo Rapporto sul secondo welfare in Italia - sulle realtà italiane più importanti in tale ambito. In questo articolo di Valentino Santoni vi raccontiamo l'esperienza di Aon, attraverso l’intervista a Andrea Canonico, Unit Director Flexible Benefits della società.