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Il governo Renzi non ama i rimproveri dell’Europa e delle istituzioni internazionali. Recentemente però ne è arrivato uno che non si può ignorare. In una intervista al Corriere, Christine Lagarde, presidente del Fondo Monetario Internazionale, ha ricordato che l’Italia è fra i Paesi che "incoraggiano meno" (un cortese eufemismo) l’occupazione femminile: un cambiamento di rotta darebbe un contributo di primo piano alla ripresa economica. Ma siamo davvero la maglia nera su questo versante? E, soprattutto, perché i nostri governi fanno così poco per colmare il divario che ci separa dagli altri Paesi?
Camilla Gaiaschi analizza i dati Ocse sull'utilizzo del tempo di maschi e femmine tra casa e lavoro. Al di là di alcune conclusioni scontate non mancano le sorprese, come i risultati perseguiti dalla "part time economy” dei Paesi Bassi, che invece di colmare il gap tra uomini è donne ha progressivamente rafforzato i ruoli tradizionali.
Arianna Visentini, imprenditrice e socio fondatore di Variazioni Srl, affronta il tema della conciliazione famiglia-lavoro analizzando il percorso intrapreso da Regione Lombardia in questo delicato ambito. Le iniziative promosse dall'ente regionale negli ultimi anni si sono rivelate interessanti banchi di prova per un nuovo modo di concepire l’esercizio dell’amministrazione, intesa come la capacità di regolazione e governo di un qualsiasi disegno organizzativo sia esso privato o pubblico. La strada da percorrere per dare totale efficacia ai processi in atto, tuttavia, appare ancora lunga.
FLOWS mira a comprendere come i sistemi locali di welfare in 11 città europee influenzino la partecipazione femminile al mercato del lavoro e come tale occupazione si ripercuota sul corso di vita di uomini e donne, sulla struttura delle diseguaglianze, sulla coesione sociale e sulla sostenibilità del modello sociale europeo.
Sono numerosi i temi sociali toccati da Barack Obama nel discorso sullo Stato dell’Unione. Il Presidente ha avanzato alcune proposte che stanno già generando grandi aspettative, ma che comportano anche diverse incognite. Obama dovrà infatti fare i conti con i Repubblicani che mantengono ancora la maggioranza della Camera dei rappresentanti.
In più di una occasione abbiamo parlato di LaFemMe, progetto sperimentale di Italia Lavoro volto a favorire l’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro e l’introduzione di misure di conciliazione famiglia-lavoro nelle aziende. A più di un anno dalla nascita del progetto raccontiamo i principali risultati raggiunti nell’ambito delle sperimentazioni a oggi concluse.
Il progetto Combating Poverty in Europe mira a comprendere come le istituzioni europee, nazionali e locali possano collaborare per dare vita a modalità integrate che favoriscano la co-produzione di misure di contrasto all’esclusione sociale e organizzino a livello sistemico la lotta alla povertà. Vi raccontiamo brevemente obiettivi e primi risultati raggiunti.
Tempi moderni. Il welfare nelle aziende in Italia – a cura di Emmanuele Pavolini, Ugo Ascoli e Maria Luisa Mirabile – è il primo volume interamente dedicato allo sviluppo del welfare aziendale in Italia. Un lavoro completo, che ripercorre la letteratura accademica, la storia del welfare state e lo sviluppo degli schemi di tipo occupazionale per ricostruire la genesi del fenomeno del welfare aziendale e individuarne prospettive e criticità.
E’ online il nuovo sito web interamente dedicato alla conciliazione lavoro-famiglia. Nato all’interno del progetto LaFemMe, Lavoro Femminile Mezzogiorno, il portale mette a disposizione delle aziende, delle parti sociali e dei consulenti una serie di servizi e input per avviare misure di work-life balance nei diversi contesti operativi.
La conciliazione vita-lavoro fa bene alle donne? In “Genere e responsabilità sociale di impresa”le autrici passano al setaccio nove aziende italiane che si sono distinte per aver adottato importanti misure di pari opportunità a favore dei dipendenti valutandone l’impatto sul loro benessere e sulle loro prospettive di carriera.
Alti tassi di inattività, bassa fertilità, povertà fra i minori ai massimi in Europa: questo circolo vizioso affligge da almeno due decenni il nostro Paese. Una vera e propria trappola da cui è urgente uscire per imboccare il cammino di una crescita non solo women-friendly, ma anche capace di valorizzare competenze e talenti oggi trascurati e discriminati.
Il posto garantito al nido è da tempo una realtà nell’area nordica. La Germania è il primo Paese continentale ad approdare a questa meta, a partire dal primo agosto 2013. Si tratta di un encomiabile successo di Ursula Von der Leyden, ministra del Lavoro (Cdu) del governo Merkel. Ma il successo è stato possibile grazie a una felice combinazione di condizioni, sulle quali è opportuno riflettere.
Il progetto di Italia Lavoro La.Fem.Me - Lavoro Femminile nel Mezzogiorno è nato con l'obiettivo di incentivare l'occupazione femminile attraverso la sperimentazione di misure di conciliazione famiglia-lavoro nelle aziende delle quattro regioni italiane dell’Obiettivo Convergenza.