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crisi

Nella seduta dell’8 ottobre 2015, la Regione Lombardia ha approvato il “Reddito di Autonomia”, un pacchetto di misure rivolte ai cittadini lombardi in condizione di difficoltà economica. L'insieme dei provvedimenti è stato adottato dopo che la Regione, la scorsa primavera, ha avanzato l'idea di avviare la sperimentazione di un reddito di cittadinanza su base regionale. Per l’implementazione di queste misure sono stati stanziati 50 milioni di euro per gli ultimi tre mesi del 2015 e 200 milioni per il 2016.
Moltiplica è un progetto di rete promosso da Regione Veneto e Confcooperative, e coordinato da Variazioni Srl, che mira alla creazione di un catalogo di servizi e prodotti condivisi in rete, con l’obiettivo di facilitare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei soci e dei dipendenti. Il progetto è stato presentato lo scorso 1° ottobre nel corso di un convegno svoltosi a Padova, cui hanno partecipato i diversi attori del territorio, pubblici e privati, interessati al tema del work life balance.
Il Consiglio dei Ministri ha discusso e approvato il testo della Legge di stabilità 2016. Una manovra che vale complessivamente 27 miliardi di euro e che adesso passerà all'esame del Parlamento. Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa di presentazione del provvedimento ha snocciolato, attraverso slide e tweet, i principali contenuti del testo. Tra le misure più interessanti in un'ottica di secondo welfare si segnala lo stanziamento di quasi 500 milioni di euro per sostenere e promuovere la contrattazione di secondo livello.
Un milione e mezzo di famiglie vive nel nostro paese in povertà assoluta. Di queste, 600.000 comprendono minorenni, per un totale di un milione di bambini e ragazzi poveri che non sono in grado di accedere a beni e servizi considerati essenziali per vivere in modo dignitoso: cibo, abiti, la disponibilità di un’abitazione. Proprio per superare tale situazione, nella prossima legge di stabilità potrebbe essere previsto un finanziamento strutturale di un miliardo di euro all’anno. Una cifra mai vista per la lotta alla povertà in Italia.
Il bilancio sui numeri della Garanzia giovani restituisce attualmente un'immagine in chiaroscuro, dove per ora le ombre sembrano primeggiare. In particolare, si evidenzia la difficoltà del programma nello sviluppo di iniziative dedicate alle categorie più deboli e vulnerabili. Patrik Vesan offre alcuni primi spunti, con uno sguardo rivolto al futuro del programma, su un tema rimasto ancora sottotracia: la capacità della Garanzia giovani di porsi come esperienza generativa o di consolidamento di pratiche di secondo welfare.
Prima dell'estate vi avevamo raccontato delle interessanti prospettive di NEETwork, progetto promosso da Fondazione Cariplo, in partnership con CGM-Mestieri Lombardia e Fondazione Adecco, per contribuire all’attivazione dei giovani Neet. L'8 ottobre Cariplo ha presentato i primi numeri dell'iniziativa: entro 2016 si punta a riattivare 1.000 ragazzi tra i 18 e i 24 anni che in Lombardia non studiano e non lavorano. Finora sono 350 le organizzazioni non profit che hanno già aderito mettendo a disposizione oltre 600 posizioni di tirocinio retribuito.
Nell'ambito del confronto con la Regione Lombardia sul riordino del sistema sanitario regionale, i sindacati CGIL, CISL e UIL hanno richiesto unitariamente di rivedere il costo ed il sistema della compartecipazione alla spesa sanitaria e socio-sanitaria sostenuta dalle famiglie lombarde. Per approfondire il tema abbiamo chiesto a Paola Gilardoni, Segretaria USR CISL Lombardia, di spiegarci la posizione del suo sindacato.
Come in quasi tutti i Comuni che hanno sperimentato la Nuova Carta Acquisti, anche il Comune di Milano è riuscito a impiegare poco più del 50% delle risorse messe a disposizione dal Ministero. Nonostante ciò, la sperimentazione ha favorito alcuni cambiamenti positivi promuovendo l’innovazione degli interventi in materia di lotta alla povertà e integrazione dei servizi. Andiamo ad approfondire il percorso seguito da Palazzo Marino.
Grazie al contributo del Bando Welfare in Azione 2014 di Fondazione Cariplo, in provincia di Cremona è stato sviluppato un interessante progetto che affronterà il tema della vulnerabilità attraverso supporti materiali ma anche, e soprattutto relazionali, per trasformare il welfare del territorio dando vita a un modello in grado di investire sulla capacità delle persone, attraverso azioni di responsabilizzazione, attivazione e inclusione.
Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha annunciato i sei progetti partecipanti alla Misura A (innovazione di servizi sociali) che passeranno alla seconda fase del bando "Cantiere Nuovo Welfare". Fino alla fine di novembre i soggetti promotori dei progetti saranno accompagnati dal personale della Fondazione, che li aiuterà a predisporre specifici piani di fattibilità.
Facendo leva anche sulle risorse messe a disposizione dalla Garanzia Giovani, il progetto NEETwork, promosso da Fondazione Cariplo in partnership con CGM-Mestieri Lombardia e Fondazione Adecco, intende coinvolgere attivamente le organizzazioni del terzo settore della Lombardia in uno sforzo collettivo per garantire nuove opportunità ai circa 260 mila Neet della regione.
Pochi giorni fa è stato presentato il Bilancio di Missione 2014 della Fondazione CON IL SUD, realtà non profit nata dall’alleanza tra Fondazioni di origine bancaria e il mondo del Terzo settore con l’intento di promuovere l’infrastrutturazione sociale nelle Regioni del Mezzogiorno. Grazie alla Fondazione nel solo 2014 sono state finanziate 184 iniziative attraverso l'erogazione di 24.4 milioni di euro.
Una pratica, quella della “sospensione”, che ogni giorno aiuta tanti in difficoltà, ma che finora è rimasta legata quasi esclusivamente alla tradizione o al buon cuore dei singoli. Ora, però, l’idea si appresta a fare un salto di qualità. A Milano in diversi ristoranti della città sarà possibile donare non solo un caffè o un pezzo di pane, ma un intero pasto per chi non ce l'ha grazie alla Caritas Ambrosiana.
Il progetto #Oltreperimetri si rivolge alle "nuove" persone in condizione di vulnerabilità residenti nel territorio del Rhodense, area nord dell'hinterland milanese. L'iniziativa, realizzata grazie alle risorse del Bando Welfare in Azione 2014 di Fondazione Cariplo, mira all'ampliamento, appunto, dei perimetri entro cui le persone vulnerabili possano accedere a sistemi di protezione sociale adeguati alle loro necessità.
Action Aid Torino ha presentato i risultati di "Facciamo i conti!", progetto dedicato all'alfabetizzazione finanziaria sviluppato nel capoluogo piemontese. Realizzata in partnership con altri attori del territorio per rafforzare il funzionamento e l'efficacia della Nuova Carta Acquisti, l'iniziativa pare aver avuto un buon impatto sui partecipanti, in particolare sul fronte delle relazioni interpersonali.
Negli ultimi mesi il dibattito sull’euro-crisi è stato dominato da due eccessi: tecnicismo e moralismo. Da un lato, balletti quotidiani di cifre e di sigle sconosciute e incomprensibili ai più. Dall’altro lato, giudizi su buoni e cattivi, santi e peccatori, creditori e debitori. E’ mancato uno spazio di discussione intermedio, ancorato ai fatti ma ispirato a principi, e soprattutto capace di guardare lontano. E qualcuno già parla di un nuovo “tradimento dei clerici”, resuscitando la formula usata da Julien Benda negli anni Venti per denunciare la viltà e la partigianeria degli intellettuali.
Secondo la Corte dei Conti occorre ridurre il perimetro dell'intervento pubblico e la pressione fiscale, il cui livello attuale è "difficilmente tollerabile", ma in questo senso serve una "rigorosa articolazione tariffaria che realizzi il precetto costituzionale della concorrenza alle spese pubbliche in ragione della capacità contributiva". Per risanare i conti pubblici, dunque, è inevitabile ridurre il welfare, facendo pagare ai cittadini i costi di alcuni servizi con tariffe progressive.
Reconciling Economic and Social Europe: the role of ideas, values and politics, è un progetto promosso dal Centro Einaudi di Torino e dall'Università degli Studi di Milano grazie al sostegno economico del Consiglio europeo della ricerca (ERC). REScEU, attraverso un approccio multidisciplinare, vuole approfondire le grandi tensioni irrisolte tra due grandi sfere: il Welfare State e l'Unione Europea.
Giuseppe Guzzetti, Presidente di Acri e Fondazione Cariplo, in una lunga intervista al Corriere della Sera ha affrontato diversi temi legati al futuro delle fondazioni di origine bancaria. Dal futuro di Cassa Depositi e Presiti al ruolo delle fondazioni all'interno delle banche conferitarie, dallo sviluppo del welfare comunitario alle nuove emergenze sociali: vi segnaliamo gli elementi più interessanti.
Aumentano gli aderenti alle forme pensionistiche complementari ma anche gli iscritti che, a causa della crisi, non riescono a versare i contributi. È uno degli dati che emerge dalla relazione - presentata l’11 giugno scorso alla Camera dei Deputati - con cui ogni anno la COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione) fa il punto sulla previdenza complementare nel nostro paese.
Nella sua recente intervista al Corriere della Sera il Primo Ministro greco ha indossato i panni del cavaliere solitario in guerra contro l’ingiustizia, lanciando bordate non solo contro la Commissione e la Germania, ma anche con i suoi colleghi sud-europei. Alcuni giudizi non sono privi di fondamento, ma quasi tutte le critiche mosse dal leader di Syriza alle attuali proposte dell'Unione Europea appaiono a dir poco sorprendenti.
Stretta sui controlli di bilancio, convergenza sulle riforme economiche, ma anche un "welfare da tripla A", con standard comuni per i trattamenti minimi di disoccupazione. Sono le linee di sviluppo per il progetto di riforma dell'Eurozona a cui stanno lavorando i vertici delle istituzioni europee in vista del vertice dei Capi di Stato e di Governo di fine giungo. Tante le novità che si profilano all'orizzonte.
Dall’Istat arriva finalmente una buona notizia sul fronte che più preoccupa gli italiani: il lavoro. In aprile c’è stato un incremento di quasi centosessantamila occupati, principalmente nei servizi. Tuttavia, anche se alcune ipotesi negative sembrano essere state smentite, restano le criticità del settore industriale, che ancora fatica a tornare ai livelli di assunzioni pre-crisi.
Il modello di flexsecurity del Jobs Act, basato su una maggiore flessibilità in uscita attraverso la riduzione delle tutele in caso di licenziamento e su una copertura quasi universale dei sostegni al reddito per chi ha perso il lavoro, rischia di fallire per l'insostenibilità del costo degli ammortizzatori sociali e per l'inefficienza dei centri per l'impiego. Le riflessioni di Roberto Cicciomessere.