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Covid-19

Quali impatti ha avuto la pandemia di Covid-19 sul welfare italiano? Dalle azioni messe in campo per affrontare l’emergenza alle nuove dinamiche sociali scatenate dal virus, fino alle misure messe in atto per affrontare le numerose conseguenze che ancora oggi siamo chiamati ad affrontare: di seguito i nostri contributi sul tema.

Franca Maino, commentando i contenuti del rapporto "Sussidiarietà e... sviluppo sociale", approfondisce il ruolo che le organizzazioni di Terzo Settore possono svolgere nel nuovo scenario venutosi a creare negli ultimi anni.
A luglio sono stati pubblicati appena 3 bandi, a conferma della stasi degli ultimi mesi che riguarda tutto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In attesa del via libera di Bruxelles alla "nuova" quarta rata, occorre forse ripensare il modo in cui analizzare l'andamento del PNRR.
A confermarlo ci sono i dati sui bandi e sulle risorse stanziate, ma anche l'atteggiamo sempre meno chiaro del Governo. L'Esecutivo continua a paventare l'ipotesi di una rimodulazione ma, intanto, la tabella di marcia è sempre meno rispettata. E rispettabile.
Le risorse stanziate sono rimaste sostanzialmente le stesse di un mese fa. Sul fronte delle riforme qualcosa si è mosso anche se gli obiettivi di fine luglio restano distanti.
Le giovani generazioni riconoscono che negli ultimi anni il mondo del lavoro è cambiato a favore di una maggiore flessibilità e conciliazione. Ma lo stress e l'ansia per il futuro sono ancora molto diffusi. A dirlo è un'indagine di Deloitte.
I dati di "Il Punto sul PNRR" ci dicono che, dopo l'apparente cambio di passo del mese di marzo, ad aprile il Piano si è arenato ancora. I bandi pubblicati sono stati solo 3 e hanno stanziato appena 300 milioni di euro. E anche a livello generale le cose non vanno meglio.
Riguardano circa 50.000 delle 134.000 iniziative che riceveranno le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta di un passo avanti in termini di trasparenza e accountability che potrà dirci se e quanto siamo in ritardo (anche) nella "messa a terra" del Piano.
Nel Monzese si è sviluppato un progetto di contrasto della povertà educativa basato sull’educazione non formale, promosso da una rete di associazioni coordinate da Un Ponte Per e finanziato dalla Fondazione della comunità di Monza e della Brianza.
I dati dicono che a marzo i bandi del Piano hanno stanziato più risorse degli ultimi sei mesi messi assieme. La speranza è che si tratti dell'atteso cambio di passo, ma il ritardo è ormai evidente su tutti i fronti: riforme, investimenti e realizzazione dei progetti. E la cosa peggiore è che non è una sorpresa.
Il primo Rapporto Disuguaglianze di Fondazione Cariplo, spaziando dalla dimensione nazionale a quella locale, propone molti dati e diverse dinamiche su cui riflettere. Perché il tema non può essere ignorato.
I numeri del mese scorso confermano l'andamento a rilento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Cosa non sta funzionando? Se ne parlerà in un webinar organizzato da Excursus Plus il 16 marzo prossimo.
Il progetto, finanziato dalla Fondazione della comunità di Monza e della Brianza, a Seregno contrasta la povertà educativa promuovendo spazi e proposte creative per ragazzi e ragazze, coinvolgendo le famiglie, animando la comunità educante e realizzando interventi personalizzati di orientamento.
A un anno dal lancio della sua attività di monitoraggio, Excursus+ organizza un webinar per raccogliere storie di organizzazioni che stanno realizzando progetti grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Secondo "Il Punto sul PNRR" di Excursus+ nel mese appena trascorso sono stati attivati pochi bandi. In generale si resta in una situazione abbastanza statica, che probabilmente attende ancora la piena operatività dei nuovi Ministri e la negoziazione con Bruxelles. 
Secondo "Il Punto sul PNRR" di Excursus+ era qualcosa di atteso, ma a ottobre sono stati pubblicati solo 9 nuovi bandi che stanziano circa 1 miliardo di euro. Poco rispetto agli obiettivi di spesa che dovremmo rispettare entro fine anno.
Sul numero 2/2022 della rivista "Politiche Sociali/Social Policies" Livio Calabresi identifica una peculiare tendenza retorica cresciuta durante la pandemia che contrappone cittadini italiani e migranti.