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Conciliazione

Con il termine “conciliazione vita-lavoro” si fa riferimento a un vasto insieme di politiche attuate dallo Stato o promosse da enti privati per permettere alle persone di raggiungere un maggiore equilibrio tra tempi personali e professionali.

Si tratta di un ambito sempre più importante per il welfare, poiché lo sviluppo di politiche di conciliazione permette di accrescere il benessere delle persone, raggiungere la parità di genere e, più in generale, sostenere la crescita del Paese.

Efficaci interventi di conciliazione vita-lavoro, infatti, oltre a giocare un ruolo di primo piano nel sostenere la partecipazione femminile al mercato del lavoro, favorire l’uguaglianza uomini-donne e garantire lo sviluppo economico possono contribuire ad affrontare le grandi sfide attuali delle nostre comunità, quali ad esempio i mutamenti demografici e la povertà educativa.

Di seguito i nostri articoli sul tema.

Nei giorni scorsi il Ministro della Famiglia Lorenzo Fontana ha convocato a Roma un tavolo di confronto sulla conciliazione famiglia-lavoro a cui hanno partecipato alcune imprese interessate ad adottare soluzioni positive a favore della famiglia e della natalità. In tale sede è stato annunciato lo stanziamento di risorse ''tra i 50 e gli 80 milioni di euro'' per attività legate alla conciliazione, ma non è chiaro quale potrà essere il loro utilizzo.
Anche grazie ad alcuni interventi sul fronte della contrattazione collettiva, il mondo delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e, più in generale, delle strutture dedicate alla cura degli anziani si sta aprendo al welfare aziendale. In questo approfondimento vi riportiamo l'esperienza di ASCA - Azienda Speciale Consortile Agordina, grazie al dialogo con Maria Chiara Santin, Amministratore Unico della società veneta.
InfoCamere, la società consortile delle Camere di Commercio italiane per l'innovazione digitale, dal 2017 ha deciso di strutturare un articolato piano di welfare aziendale che prevede una combinazione tra più fonti: il contratto collettivo, quello di secondo livello e la conversione del premio di risultato. Ve ne parliamo in questo approfondimento grazie all'intervista con Alessandro Lacquaniti, direttore dell'area Risorse umane di Infocamere.
Da diverso tempo stiamo assistendo ad un calo demografico apparentemente inarrestabile. Le cause di questa tendenza sono molteplici, ma tra queste non si può che riconoscere una stretta correlazione tra l'avvento della maternità e il rischio di disoccupazione femminile. L'evidenza di questo nesso porta spesso alla scelta di rinunciare ad avere uno o più figli, per timore di cadere in situazioni di precarietà se non addirittura di povertà. Da dove ripartire?
Il dibattito sulla diffusione del welfare aziendale nel settore pubblico è cresciuto molto negli ultimi anni. Per alimentare la discussione, grazie ad un'intervista realizzata dal nostro Valentino Santoni a Mariagrazia Bonzagni, vi raccontiamo l'innovativa esperienza dal Comune di Bologna. Nonostante i margini di manovra molto limitati, l'amministrazione comunale ha infatti sviluppato interessanti iniziative in materia di benessere organizzativo e cura della persona.
Grom, la nota catena di gelaterie nata a Torino, ha deciso di rafforzare i suoi investimenti nel campo del welfare aziendale attraverso il programma ''iGrommies''. Con il nuovo accordo integrativo aziendale la società ha introdotto una piattaforma welfare e un insieme di servizi che non interessano solo i suoi 300 dipendenti, ma anche gli oltre 200 collaboratori stagionali dislocati nei vari punti vendita sul territorio nazionale.
Si avvicina l'appuntamento di giovedì 7 febbraio relativo alla presentazione del progetto Valoriamo. L'iniziativa, a cui Percorsi di secondo welfare partecipa quale partner di rete, si propone di coinvolgere territorio, aziende, parti sociali, Terzo Settore ed enti pubblici nella diffusione di un welfare territoriale "a km 0". Attraverso Valoriamo, inoltre, una pluralità di stakeholder locali sosterranno un Fondo comunitario che finanzierà politiche di inclusione lavorativa per i soggetti più fragili.
È stato pubblicato il Quaderno n. 24 di "Sviluppo & Organizzazione" di Este che raccoglie gli atti del convegno Wellfeel, svoltosi lo scorso giugno a Milano. L'evento ha messo a tema il benessere in azienda attraverso l'intervento di numerosi esperti del mondo accademico, del mercato del welfare aziendale e del Terzo Settore, con l'obiettivo di approfondire l'evoluzione del contesto sociale, il ruolo della persona, gli spazi e i tempi di lavoro, il ruolo dei provider e le soluzioni per generare il benessere.
Ci siamo interrogati sulle possibili conseguenze che porterà la Legge di Bilancio nel campo delle politiche sociali. Al di là delle misure, due elementi appaiono evidenti. Primo: gran parte delle promesse fatte da Lega e Movimento Cinque Stelle risultano al momento disattese, ma persiste il totale disallineamento tra i proclami e la realtà dei fatti. Secondo: la maggioranza conferma la sua totale disaffezione, per non dire ostilità, verso Terzo Settore, parti sociali e corpi intermedi.
La Legge di Stabilità 2019, dopo le importanti novità introdotte dalle tre precedenti manovre economiche, nei fatti segna una battuta d'arresto per quel che riguarda gli interventi a favore del welfare aziendale. La Manovra non prevede infatti misure specifiche in tal senso e si limita a indicare che parte dell risorse che saranno stanziate attraverso il Fondo per le politiche della famiglia saranno destinate a iniziative di conciliazione vita-lavoro e "welfare familiare aziendale".
Che in un campo di matrice privatistica quale il welfare occupazionale il Pubblico possa giocare un ruolo che vada oltre quello del regolatore è un'ipotesi raramente considerata. Ha provato a percorrere questa strada l'Ambito Distrettuale della Val Seriana (BG) con il progetto "Beatrice, il welfare sul Serio". Abbiamo intervistato Antonio Costantini, responsabile dell'Ufficio di Piano che, ripercorrendo l'origine e gli sviluppi di Beatrice, ci ha spiegato in che modo anche un Ente pubblico può cogliere le opportunità del welfare aziendale.
Ci risiamo. Il "pacchetto famiglia" previsto dalla Legge di Stabilità 2019 propone ancora una volta un piano di misure frammentate e una tantum. Tra bonus confermati e qualche novità, anche quest'anno manca una riforma strutturale in grado di rispondere con continuità ai bisogni delle famiglie e all'emergenza demografica. Ce ne parla la nostra ricercatrice Elena Barazzetta in questo approfondimento sulla Manovra.
Lo scorso 13 dicembre si è svolta la prima giornata del lavoro agile di Roma, che rientra tra le attività del progetto "Lavoro agile per il futuro della PA" avviato dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In totale, quasi 11.000 persone hanno svolto la propria attività lavorativa in modalità "agile". Lo scopo dell'iniziativa è stato infatti quello di sensibilizzare le Pubbliche Amministrazioni e dare visibilità al tema dello smart working.
È stato pubblicato "Fare welfare in azienda. Guida pratica per imprese, consulenti, sindacalisti, operatori". Il volume, edito da ADAPT University Press e curato da Emmanuele Massagli, Silvia Spatini e Michele Tiraboschi, intende fornire spunti pratici e operativi con l'ambizione di contribuire alla costruzione di nuove professionalità che possano implementare piani di welfare aziendali coerenti coi bisogni, vecchi e nuovi, di imprese e lavoratori.
Siemens è stata tra le prime aziende in Italia ad introdurre lo smart working all'interno della propria organizzazione, con un progetto pilota avviato nel 2011. Dopo 6 anni di sperimentazione e la firma dell'accordo sindacale, il 1° gennaio 2018 il lavoro agile è stato esteso a tutti i collaboratori. A un anno da questo grande passo Federica Fasoli, Head of HR di Siemens Italia, ci ha raccontato il percorso fatto e i traguardi raggiunti.
In Sanifonds Trentino, Fondo sanitario integrativo di natura territoriale, prenderà avvio con l'inizio del 2019 un progetto pilota di smart working, a cui hanno aderito il 100% dei collaboratori. La sperimentazione ha trovato l'appoggio delle organizzazioni sindacali territoriali che, condividendone le finalità, hanno sottoscritto l'accordo. In questa intervista il Dott. Alessio Scopa, Direttore Generale di Sanifonds Trentino, ci ha raccontato come è nata l'idea di avviare la sperimentazione.
Nel mese di novembre sono stati pubblicati altri due bandi relativi alla strategia regionale WeCaRe, che si propone di stimolare l'innovazione sociale in Piemonte. Attraverso queste interventi saranno finanziati progetti che mirano a fare informazione, formazione e aggregazione tra domanda e offerta in materia di welfare aziendale. Nelle prossime settimane sarà pubblicato un terzo bando con cui la Regione si impegna a finanziare direttamente la creazione di piani di welfare di natura aziendale.