Cerca
Close this search box.

#Partnership

La collaborazione per il raggiungimento di obiettivi comuni è l’essenza del secondo welfare. Ecco perché ci occupiamo di partnership pubblico-privato, innovazione sociale, cooperazionecoprogettazione. Approfondisci il Goal 17 sul sito di ASviS.

Quello della sostenibilità è ormai un tema ricorrente nel dibattito pubblico. Per tale ragione, da giugno 2020 abbiamo scelto di approfondire i nessi tra i cambiamenti in atto nel welfare italiano e i 17 Sustainable Development Goals, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Il Documento Programmatico 2022 prevede 4 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno. La Fondazione, inoltre, si impegna ad adottare principi di sostenibilità definiti dall'Agenda 2030 per rendere la propria comunicazione più efficace, trasparente e condivisa.
La Compagnia di San Paolo lancia una call to action per rafforzare e sviluppare l’infrastrutturazione sociale di sistemi territoriali capaci di promuovere lavoro femminile, servizi di conciliazione e di cura, misure di contrasto alla povertà educativa. L'iniziativa, alla cui definizione ha collaborato anche Secondo Welfare, si rivolge a partenariati pubblico-privati attivi in Piemonte che possano sostenere donne e minori a rischio o in situazione di svantaggio.
Si rafforza l'impegno della Fondazione per il contrasto della povertà economica ed educativa. Nuovi investimenti saranno dedicati al recupero e alla rigenerazione di luoghi abbandonati e a progetti di domiciliarità dedicati agli anziani.
Per la coprogrammazione e la coprogettazione va delineandosi un nuovo orizzonte istituzionale in cui è riconosciuta la possibilità di un’“amministrazione condivisa” del reale, alternativa alle logiche della competizione e del profitto. Secondo Giacomo Pisani si tratta di un'opportunità concreta per dare nuova linfa alla democrazia, a condizione di sapere affrontare i rischi in agguato.
Nell’ambito del progetto "Fuoricentro: coltiviamo le periferie" si è arrivati, alla fine di un percorso durato due anni, alla stesura di un documento che aiuterà le comunità educanti nella realizzazione di Patti educativi e altri interventi locali destinati ai giovani, alle famiglie e allo sviluppo territoriale. Marco Cau e Graziano Maino di Pares, facilitatori del percorso, e Mirella Maturo, project manager di "Fuoricentro", ci raccontano come si è arrivati a questo risultato.
Alle Giornate di Bertinoro si è parlato della necessità di una nuova ecologia che tenga conto dell'unitarietà e interdipendenza tra la dimensione antropologica, ambientale e tecnologica per uno sviluppo, appunto, che sia davvero sostenibile. In questo senso i dati Istat presentati durante l'evento di Aiccon offrono spunti di riflessioni importanti sul ruolo che il mondo nonprofit può svolgere in questo contesto in rapido mutamento.
Anche le Fondazioni di origine bancarie hanno risentito dell'impatto economico della pandemia, ma sono comunque riuscite ad aumentare le risorse a disposizione dei territori. Nel 2020 le erogazioni sono state destinate soprattutto a settori cruciali per il welfare attraverso strategie per essere vicine ai bisogni e alle dinamiche territoriali. Il Rapporto conferma il ruolo centrale delle Fob per la filantropia istituzionale italiana.
L'Alleanza contro la povertà ha presentato 8 proposte per riformare la misura già a partire dalla prossima Legge di Bilancio. Si tratta di indicazioni che, superando il dibattito ideologico degli ultimi mesi, mirano a riformare lo strumento avendo in mente la complessità della realtà presente. La povertà non si affronta con gli slogan ma attraverso un continuo lavoro di studio e valutazione.
Il portavoce dell’Alleanza contro la povertà ci ha spiegato i correttivi che secondo le organizzazioni della rete dovrebbero essere introdotti per migliorare l’efficienza e l’equità della misura. E per Rossini ci sono condizioni favorevoli affinché gli interventi proposti siano recepiti già nella prossima Legge di Bilancio.
Il Comune di Milano è alla ricerca di soggetti del Terzo Settore che operano sul territorio disponibili alla co-progettazione e alla co-gestione di “Spazi WeMi”. Questi spazi hanno funzioni di ascolto, informazione, orientamento e supporto ai cittadini nell'ambito dei servizi di welfare territoriali.
Con la programmazione e l’anticipazione pensiamo di poter controllare il futuro ma, come ci ha dimostrato la pandemia di Covid-19, raramente queste sono in grado di esaudire completamente le nostre aspettative. Proprio per questo quando ci troviamo di fronte ad una situazione imprevista saper improvvisare diventa una competenza importante. Anche in ambito sociale.
Pares, IRSSeS e Percorsi di secondo welfare promuovono un percorso formativo laboratoriale sull’attivazione di partnership locali. L'obiettivo è andare oltre una prospettiva di lavoro settoriale e stimolare la collaborazione tra figure professionali attive in settori diversi: ambiente, cultura ed educazione. Abbiamo chiesto ai colleghi e alle colleghe di Pares di raccontarci nel dettaglio come è nata l'idea del percorso, quali temi affronterà e che obiettivi si propone di raggiungere.
Lo scorso maggio in Portogallo i leader degli Stati UE si sono impegnati a raggiungere, entro il 2030, alcuni obiettivi ambiziosi su occupazione, formazione e povertà. Con una serie di approfondimenti cercheremo di capire se e quanto il Pilastro europeo dei diritti sociali e la dichiarazione di Porto che lo sostiene possono essere importanti per il futuro dell’Unione. 
Tra il 2020 e il 2021 a Bologna si sono sviluppate numerose iniziative solidali e mutualistiche nate "dal basso" grazie all'attivismo di associazioni e cooperative della città. Questo è stato possibile anche per merito dell'assessorato alla Cultura e all’immaginazione civica del Comune. Se ne parla sul numero 2/2021 di Rivista Solidea, dove sono raccontate alcune delle esperienze più interessanti cresciute negli ultimi mesi.
Il welfare che accetta di essere “motore dello sviluppo” spesso sembra stretto in una tenaglia: da una parte l’efficacia non sempre evidente dei propri interventi, dall’altra la natura selettiva dell’offerta che sembra minare il principio di universalismo. Ma ci sono tendenze che, se ricomposte, possono permettere di superare queste pressioni.