Cerca
Close this search box.

#Parità

La parità di genere rappresenta un obiettivo ambizioso ma necessario. Per questo studiamo le condizioni di vita e lavoro delle donne, approfondendo temi come l’occupazione femminile, il work life balance e la conciliazione. Approfondisci il Goal 5 sul sito di ASviS.

Quello della sostenibilità è ormai un tema ricorrente nel dibattito pubblico. Per tale ragione, da giugno 2020 abbiamo scelto di approfondire i nessi tra i cambiamenti in atto nel welfare italiano e i 17 Sustainable Development Goals, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Nella scorsa programmazione diverse Regioni hanno utilizzato le risorse europee, soprattutto quelle del Fondo Sociale Europeo, per diffondere e sostenere progetti di welfare aziendale. Gli stanziamenti di Bruxelles per il 2021-2027 potrebbero essere utilizzati per finanziarie nuovi bandi e progetti, che però andrebbero strutturati sulla base di alcuni criteri chiari.
In Italia lavorano 55 donne su 100 nella fascia d’età 20-54. Almeno altre 15 vorrebbero ma non riescono. E se ci sono figli o anziani da assistere, restano intrappolate a casa. A dirlo è Maurizio Ferrera, che indica alcune cose che il Governo Meloni potrebbe fare per cambiare le cose nel nostro Paese, incentivando anche la natalità che tanto ci manca.
In un allegato del Documento di Economia e Finanza si fa riferimento al welfare aziendale come opportunità per sostenere la natalità e favorire la parità di genere e l'occupazione femminile. La visione, al momento, appare però molto ridotta.
È possibile lavorare meno ore, ma solo a fronte di un aumento della produttività e dello sviluppo di servizi di conciliazione adeguati. Ora i sindacati, che si sono dimostrati entusiasti dei risultati di uno studio realizzato nel Regno Unito, devono investire su sperimentazioni e contrattazione. Il settore delle auto potrebbe essere quello giusto.
Promuovere le cure paterne fin dalla gravidanza ha conseguenze positive sullo sviluppo infantile e sul benessere di mamme e papà. Un progetto europeo cerca di favorire il coinvolgimento dei padri attraverso la formazione degli operatori, il sostegno agli uomini e con diverse azioni di advocacy per migliorare le politiche di conciliazione in Italia.
In vista delle elezioni amministrative di metà maggio, il Forum Disuguaglianze e Diversità e l’associazione Ti Candido rilanciano il progetto per sostenere candidati che siano attenti a istanze sociali e ambientali che, altrimenti, faticano a trovare spazio nel dibattito politico.
Il progetto dell'Università degli Studi di Milano e Polis-Lombardia mette a disposizione 10 video-lezioni tenute da docenti ed esperti per approfondire tematiche centrali per la conciliazione vita-lavoro. Un armamentario di conoscenze su dimensioni che sono sempre più importanti per persone, organizzazioni e istituzioni.
In questa lezione di "Pillole di Conciliazione" di WorkLife Community, la dottoressa Maddalena Cannito dell'Università di Trento approfondisce la relazione tra paternità e politiche di conciliazione, focalizzandosi sulle misure di welfare messe in campo dalle aziende per i padri.
In occasione dell'approvazione della Delega al Governo per la riforma fiscale si è tornati a parlare di welfare aziendale. Il dibattito sul tema è però bloccato sulla questione dei fringe benefit, mentre non si parla di come valorizzare davvero i servizi e le prestazioni orientate al benessere di lavoratori e lavoratrici.
L'impegno dei caregiver familiari si fonda sull'amore per i propri cari, ma molto spesso porta con sé tante rinunce. Il fenomeno oggi riguarda soprattutto le donne ma sono moltissimi anche i giovani, che scontano gravi conseguenze in termini di inclusione, opportunità formative e lavorative. Per affrontare queste sfide è necessario un cambiamento culturale che porti anzitutto alla condivisione dei carichi di cura.
Mentre sui diritti civili la nuova Segretaria del Partito Democratico ha molte proposte concrete, in linea con i più avanzati orientamenti delle sinistre europee, sui diritti sociali sembra esserci una certa ambiguità. Secondo Maurizio Ferrera Schlein deve superare la nostalgia per un mondo in cui la flessibilità non esisteva e adottare proposte che guardino avanti, calibrate sulle irreversibili «diversità» dell’economia e della società di oggi.
A dirlo è il primo rapporto di Associazione Antigone sul tema, che propone numeri e storie che mettono in luce i problemi di un sistema pensato al maschile.
La convenzione di Istanbul impone al nostro Paese di raccogliere dati che riguardano la violenza di genere. Ma questo avviene in maniera incostante e incompleta, non permettendo così di avere un quadro esaustivo del fenomeno nella sua complessità e articolazione. È importante che le cose cambino.
In Italia esiste una rete di luoghi che aiuta le donne vittime di violenza. Funzionano soprattutto grazie alle organizzazioni di secondo welfare, ma sono diversi i problemi che occorrerebbe affrontare perché funzioni adeguatamente. Uno dei principali riguarda le risorse.
Women at Work è un progetto realizzato tra l'Italia e la Svizzera grazie a risorse Interreg. In questo articolo vi proponiamo alcune considerazioni su quanto accaduto nella città Novara, dove Percorsi di secondo welfare si è occupato del monitoraggio delle azioni attuate da Filos Formazione, partner di WaW che opera nella città.
Secondo Andrea Tiberti, Presidente Nazionale della Mutua Sanitaria Cesare Pozzo, la Legge Delega per la riforma della non autosufficienza "è ottima". Alla luce delle delle difficoltà del nostro sistema sanitario bisogna però capire "con quali risorse si potrà sostenere". In questo senso il mondo delle mutue potrebbe contribuire erogando direttamente servizi.
L'Associazione Irene ha realizzato un'indagine per capire come migliorare l'equilibrio vita-lavoro tra avvocati, ingegneri e commercialisti. All'analisi ha partecipato anche Percorsi di secondo welfare con un contributo prospettico di Chiara Agostini e Franca Maino.