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#ImpreseInnovative

Le imprese possono essere attori fondamentali per la promozione di un futuro sostenibile. Ne sono un esempio l’impegno nella filantropia d’impresa e le iniziative di welfare aziendale, ma anche lo sviluppo di nuovi modi di lavorare, come smart working e coworking. Approfondisci il Goal 9 sul sito di ASviS.

Quello della sostenibilità è ormai un tema ricorrente nel dibattito pubblico. Per tale ragione, da giugno 2020 abbiamo scelto di approfondire i nessi tra i cambiamenti in atto nel welfare italiano e i 17 Sustainable Development Goals, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Ormai molte nuove realtà imprenditoriali nascono già con la missione della sostenibilità, anche perché gli investitori chiedono sempre più spesso che le performance ambientali e sociali ricevano attenzione. Marco Noseda propone alcune riflessioni a partire da una recente ricerca di Cariplo Factory, indicando anche alcuni casi concreti che descrivono il cambiamento in atto.
Molte di esse si configurano come agenti in grado di proporre nuove soluzioni attraverso una intenzionale ricombinazione dei sistemi di relazione tra diversi soggetti, facendo un utilizzo mirato di infrastrutture tecnologiche che agiscono proprio in tal senso. Sono alcune delle riflessioni che emergono dal progetto WePlat.
Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri il 1° maggio conferma la volontà del Governo di usare la defiscalizzazione per sostenere le famiglie e incentivare la natalità. Il rischio però è che così si perda il valore sociale del welfare aziendale e la sua capacità di innovare il rapporto tra impresa e dipendenti. Anche in vista della riforma fiscale andrebbero ripensate le logiche degli interventi normativi, valorizzando la dimensione sociale e quella territoriale.
Nella scorsa programmazione diverse Regioni hanno utilizzato le risorse europee, soprattutto quelle del Fondo Sociale Europeo, per diffondere e sostenere progetti di welfare aziendale. Gli stanziamenti di Bruxelles per il 2021-2027 potrebbero essere utilizzati per finanziarie nuovi bandi e progetti, che però andrebbero strutturati sulla base di alcuni criteri chiari.
In un allegato del Documento di Economia e Finanza si fa riferimento al welfare aziendale come opportunità per sostenere la natalità e favorire la parità di genere e l'occupazione femminile. La visione, al momento, appare però molto ridotta.
I sistemi reputazionali delle piattaforme digitali oggi vengono intesi sempre più spesso come il cardine di un nuovo dispositivo di controllo sui servizi e su chi li offre. Ma come si declina questa dimensione nel campo del welfare, in cui il fulcro del lavoro sono le relazioni stesse? Ce ne parla Francesco Bonifacio in questo nuovo approfondimento curato dal gruppo di ricerca del progetto WePlat.
Un recente volume, a partire dall’analisi delle relazioni sociali e del lavoro nell’economia delle piattaforme, propone un modello di regolazione finalizzato alla tutela dei diritti fondamentali degli utenti.
Il termine "abilitare" permette di fare diverse riflessioni sulle piattaforme di welfare italiane. Abilitare significa infatti costruire un ambiente gradevole in cui muoversi facilmente e rapidamente, significa facilitare il matching fra domanda e offerta e, ancora, significa attivare logiche di community building. Marta Mainieri approfondisce questi aspetti.
Il progetto dell'Università degli Studi di Milano e Polis-Lombardia mette a disposizione 10 video-lezioni tenute da docenti ed esperti per approfondire tematiche centrali per la conciliazione vita-lavoro. Un armamentario di conoscenze su dimensioni che sono sempre più importanti per persone, organizzazioni e istituzioni.
In Italia le imprese salvate dai lavoratori sono ormai un’esperienza consolidata, come anche in Francia e Spagna. Ora, l’Unione Europea vorrebbe mettere in campo risorse per sostenerne la nascita e, soprattutto, garantirne la sostenibilità. Se ne è discusso in un convegno a Bruxelles.
In occasione dell'approvazione della Delega al Governo per la riforma fiscale si è tornati a parlare di welfare aziendale. Il dibattito sul tema è però bloccato sulla questione dei fringe benefit, mentre non si parla di come valorizzare davvero i servizi e le prestazioni orientate al benessere di lavoratori e lavoratrici.
Diverse ricerche mettono in luce come il welfare aziendale e le politiche per il benessere siano sempre più importanti per imprese e collaboratori. Ma anche che, per essere davvero efficaci, devono partire da un’analisi corretta dei bisogni della popolazione aziendale. Per questo sono fondamentali strumenti che aiutino a valutarli e supportare le imprese. Come WIN.
I dati raccolti nell'ambito del progetto WePlat indicano che, rispetto ad altri settori, le piattaforme di welfare operanti nel nostro Paese presentano caratteristiche ibride in termini di gerarchia, mercato e rete. Una complessità che porta con sé varie conseguenze.
Ivana Pais, Principal Investigator del progetto di ricerca promosso da Fondazione Cariplo, ci presenta alcuni dei principali dati raccolti finora. Il primo di una serie di approfondimenti con cui andremo a scoprire l’eterogeneità delle piattaforme nei servizi di cura e gli elementi che le distinguono dagli altri settori.
Sono tante le organizzazioni pubbliche e private che ricorrono a risorse istituzionali per finanziare le proprie attività senza tuttavia riuscire a sfruttarle per strutturarsi e fare progettazione strategica. È un problema che le Fondazioni di origine bancaria stanno provando ad affrontare con iniziative di accompagnamento e formazione, rivolte sia alla pubblica amministrazione che al Terzo Settore. Un esempio è quello che sta facendo Fondazione CRC in provincia di Cuneo.
È l'obiettivo di WIN, applicativo che aiuta le organizzazioni a essere più consapevoli delle reali necessità di lavoratrici e lavoratori per investire in maniera efficace nel welfare. Vi raccontiamo come è nato lo strumento che Secondo Welfare ha realizzato insieme a Walà.
Nei mesi scorsi Sky Italia e le rappresentanze sindacali aziendali hanno sottoscritto un accordo che rende possibile lavorare da remoto 12 giorni al mese. Questa scelta è esito di un processo di riorganizzazione che sta riguardando anche gli spazi aziendali. Ne abbiamo parlato con Cesare Randon, Facility Manager di Sky Italia.
L’Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano ha organizzato un esperimento sulla raccolta fondi per mostrare le applicazioni per il non profit di questa tecnologia. Ve lo raccontiamo partendo da alcune parole chiave.
Un ascolto continuativo per aiutare lavoratori e lavoratrici a trovare i servizi più adatti alle proprie esigenze, ma anche indicatori che aiutino a capire la sostenibilità delle proprie scelte. Due dimensioni che esemplificano alcuni cambiamenti che stanno interessando (anche) il mercato del welfare aziendale.
Sul magazine "Prospettive" di Mefop, Valentino Santoni analizza lo sviluppo del welfare integrativo per professionisti e autonomi da parte di casse di previdenza, organizzazioni di rappresentanza e studi professionali. Lo Stato, ad oggi, non è invece in grado di garantire tutele visto che il "Jobs Act Autonomi" è inapplicabile.
Nonostante il dibattito scaturito dall’aumento dei fringe benefit, la Legge di Bilancio 2023 non ha previsto novità in tema di welfare aziendale. La normativa che regola beni e servizi per i dipendenti dovrebbe però essere perfezionata, soprattutto per salvaguardare il valore sociale delle misure. Ecco alcune proposte.