In Italia il sistema di welfare ormai da diversi anni si trova soggetto a due grosse pressioni. Da un lato, i vincoli di bilancio imposti dalla difficile congiuntura economica impediscono incrementi della spesa pubblica che, anzi, spesso determinano l’indebolimento dei servizi destinati ai cittadini. Dall’altro lato, la continua trasformazione dei bisogni sociali, dettata da ragioni riconducibili alla crisi, ma anche da problematiche strutturali proprie del nostro Stato sociale, richiede risposte sempre più complesse e diversificate che gli attori pubblici faticano a garantire.
In questa situazione di grave difficoltà, si assiste con sempre maggior frequenza allo sviluppo di esperienze di “secondo welfare”: mix di protezione e investimenti sociali a finanziamento non pubblico forniti da attori economici e sociali che vanno progressivamente affiancandosi ai servizi di “primo welfare” garantiti dallo Stato. Percorsi di secondo welfare da oltre due anni mappa, analizza e prova a valutare le molteplici e variegate iniziative di welfare non pubblico presenti nel Paese, evidenziando come nonostante la crisi o, forse, proprio grazie a essa, la società italiana stia innovando, sperimentando e provando a costruire modelli inediti per rispondere a rischi e bisogni di carattere sociale. Il 28 novembre prossimo a Milano, nel “Primo Rapporto sul secondo welfare in Italia”, il laboratorio presenterà i risultati delle ricerche svolte fino a oggi.
Casa, lavoro, infanzia, sanità: la "mano" delle imprese che aiuta gli italiani
Lorenzo Bandera, Il Sussidiario, 25 novembre 2013