L’Osservatorio Sociale Europeo (OSE), insieme alla Confederazione Europea dei Sindacati, nel 2013 ha coordinato una ricerca, intitolata Prowelfare, sul tema del Welfare Occupazionale Volontario (WOV). Con questo termine ci si riferisce alle prestazioni di welfare offerte ai lavoratori a seguito della contrattazione fra le parti sociali o come prodotto di un’iniziativa unilaterale dei datori di lavoro. La ricerca è stata finanziata dalla Commissione Europea, Direzione Generale Occupazione e Inclusione, nell’ambito del bilancio “Relazioni Industriali e Dialogo Sociale” e ha coinvolto otto Paesi membri: Austria, Belgio, Germania, Inghilterra, Italia, Polonia, Spagna e Svezia.
Tra il 2014 e il 2016 è stata svolta la seconda edizione di Prowelfare grazie al finanziamento da parte della Commissione UE del progetto “Unemployment and Pensions Protection in Europe: The Changing Role of Social Partners” . Le ricerche svolte in questo ambito si sono concentrate su due settori di policy – pensioni e disoccupazione -, tre settori economici – manifatturiero, pubblico impiego e servizi privati – e gli otto Paesi della precedente edizione cui si è aggiunto il Regno Unito.
Data la vicinanza del WOV ai temi del welfare aziendale e contrattuale, i risultati di Prowelfare sono particolarmente interessanti in una prospettiva di secondo welfare. Su queste basi, in collaborazione con l’OSE, Percorsi di secondo welfare ha sviluppato una serie di approfondimenti per offrire una lettura critica del rapporto finale della prima edizione di Prowelfare, analizzando gli otto rapporti nazionali prodotti da ciascuno dei partner coinvolti nel progetto, e alcuni contributi dedicati alla seconda edizione.
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