Nei giorni scorsi è stato presentato il Sesto rapporto sul welfare occupazionale e aziendale in Italia, elaborato da ADAPT in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Come ha spiegato il Presidente di ADAPT Francesco Seghezzi nel corso della presentazione (rivedibile qui), il documento propone un’analisi e una mappatura del vasto universo della contrattazione collettiva (nazionale, territoriale e aziendale), nonché dei principali sistemi bilaterali promossi dalle parti sociali secondo una prospettiva metodologica di relazioni industriali. Un approccio che “consente di ricondurre a sistema una pluralità di frammenti di welfare che, se visti in modo isolato, offrono una lettura parziale e anche distorta del fenomeno“.
Il presupposto è che il welfare aziendale e occupazionale, anche alla luce di una popolazione sempre più longeva e di un tasso di natalità in costante calo, rappresenta oggi un fondamentale strumento di integrazione del welfare state e di democrazia economica. Partendo da qui, il sesto Rapporto di ADAPT curato da Michele Tiraboschi, in continuità con le indagini condotte nelle edizioni precedenti, intende cogliere i tratti evolutivi di questo fenomeno “passando per un costante sforzo di verifica sul campo, possibile grazie al dialogo con gli operatori e i principali protagonisti del welfare in diversi settori economici, territori e sistemi di relazioni industriali“.
A questo scopo, il documento analizza 22 Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro afferenti ai settori metalmeccanico, chimico-farmaceutico, industria alimentare, terziario distribuzione e servizi e artigianato, attingendo dalla banca dati di ADAPT FareContrattazione (che conta più di 5.000 contratti di secondo livello) e guarda ai documenti sottoscritti in questi cinque macrosettori arrivando a individuare una serie di buone pratiche.
La sesta edizione del Rapporto ADAPT offre, inoltre, un’analisi del welfare occupazionale esistente nel comparto artigiano, dando conto del ruolo importante svolto dalla bilateralità a livello nazionale e territoriale, e proseguito l’analisi delle modalità di raccordo tra welfare occupazionale e dinamiche del mercato del lavoro con un focus geografico sulla Regione Lazio. Un ulteriore approfondimento riguarda il rapporto tra salute e lavoro, in virtù della crescente attenzione per il tema della salute all’interno delle organizzazioni, rilevata nelle precedenti edizioni e dell’evoluzione del ruolo dei fondi sanitari integrativi istituiti dalla contrattazione collettiva.