Fare bene welfare aziendale non è scontato. Nel corso degli anni vi abbiamo raccontato tante esperienze di organizzazioni che hanno investito – anche in maniera importante – in misure sociali e benefit per i propri collaboratori. Sviluppando più o meno efficacemente i propri interventi.
Le storie di imprese che scelgono di realizzare un piano di welfare sono sempre più numerose. Ci raccontano di iniziative per rafforzare il legame delle imprese con i lavoratori e le lavoratrici, per rendere le organizzazioni più attrattive o per valorizzare pratiche di responsabilità sociale. Tuttavia molto spesso questi racconti non valorizzano adeguatamente gli sforzi “dietro le quinte” che tante aziende mettono in atto.
Per costruire un piano di welfare aziendale efficace è infatti necessario costruire un percorso articolato, che parta dall’analisi dei bisogni delle persone, passi per una corretta comunicazione e informazione dei dipendenti e preveda dei momenti interni per il monitoraggio e la valutazione.
Questo è l’approccio seguito dal Gruppo COLSER-Auroradomus, realtà cooperativa con sede a Parma ma operante in diverse aree del Paese e attiva in vari settori. Attualmente conta oltre 6.400 tra soci e lavoratori e ha un fatturato di circa 185 milioni di euro. Ve ne avevamo già parlato in relazione al progetto parmense WellDone e, tempo fa, avevamo già avuto modo di approfondire il loro sistema di welfare. Di seguito proponiamo un’analisi aggiornata di quanto ha realizzato negli ultimi anni, guardando in particolare al percorso seguito per strutturare la propria proposta di welfare aziendale, che appare particolarmente interessante anche e soprattutto alla luce della sua natura cooperativa.
Il welfare aziendale del Gruppo COLSER-Auroradomus
Il Gruppo cooperativo nasce nel 2007 dall’incontro di tre grandi realtà cooperative: COLSER, Aurora e Domus (queste ultime si fonderanno nel 2010 nella cooperativa sociale Auroradomus). Oggi il gruppo ha una sede principale a Parma e diverse filiali e punti operativi in tutta Italia, tra cui Trieste, Venezia, Milano, Crema, Piacenza, Sassuolo, Pisa, Siena e Roma.
Il Gruppo offre un’ampia gamma di proposte qualificate nell’ambito dei servizi di facility managemente nel sociale. In particolare mette a disposizione servizi integrati per le imprese, come sanificazioni e igiene ambientale – soprattutto in ambito sanitario, industriale e farmaceutico- portierato, logistica, manutenzione degli immobili, ecc. – e servizi alle persone quali, ad esempio, assistenza agli anziani, servizi educativi, sostegno e cura della disabilità, inserimento lavorativo delle persone svantaggiate.
La storia del welfare del Gruppo nasce nel 2014, con la formazione di un gruppo di coordinamento Progetto Welfare che, come primo passo, decide di realizzare un’analisi capillare dei bisogni dei collaboratori. Dopo un significativo periodo di progettazione, nel 2016 il piano di welfare prende il via ufficialmente.
Salute, famiglia e lavoro
Il piani si struttura progressivamente, ma gli interventi e le prestazioni offerte si concentrano in tre ambiti principali: salute, famiglia e lavoro.
Il primo riguarda essenzialmente interventi di sanità integrativa, come il pagamento degli oneri – aggiuntivi rispetto a quelli previsti dal CCNL – per l’iscrizione ai fondi sanitari di settore Cooperazione Salute e Mutua Campa. Negli anni COLSER ha poi introdotto molti servizi dedicati alla prevenzione e alla sensibilizzazione dei lavoratori su tematiche medico-sanitarie e per il corretto stile di vita. Oggi i soci e i dipendenti del Gruppo possono quindi usufruire di visite specialistiche completamente gratuite (senologiche, cardiovascolari, odontoiatriche) e accedere a numerosi corsi e iniziative – ad esempio di fitness, di yoga e legati all’alimentazione – accessibili sia online sia in presenza. Inoltre è disponibile lo sportello per il supporto psicologico, esteso anche ai famigliari, e dei percorsi dedicati al benessere psico-fisico.
L’ambito “Lavoro” ricomprende in primo luogo azioni di formazione per tutto il personale, attraverso qualificate collaborazioni esterne e il supporto di Irecoop, un’impresa sociale specializzata del settore. Non si tratta però solo di percorsi per la crescita professionale: ci sono infatti numerosi corsi destinati alla digitalizzazione, allo studio delle lingue, all’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale e alla genitorialità, oltre che informazioni sull’inserimento dei figli nel mondo del lavoro.
Infine, nell’area “Famiglia” vengono messi a disposizione opportunità che le lavoratrici e i lavoratori possono utilizzare, appunto, insieme ai loro cari. Oltre a un importante investimento nel Buono spesa di Natale, di cui parleremo più avanti, è stato creato un sistema di convenzioni per accedere ad una vasta quantità di servizi: dal turismo cooperativo, che consente di poter risparmiare sulle vacanze, alla cultura, con diverse iniziate alla scoperta del territorio, dallo stadio al trasporto pubblico, fino al disbrigo delle incombenze quotidiane come l’apertura del Fascicolo Sanitario o l’attivazione dello Spid.
Il ruolo centrale del Welfare Manager
“Il nostro programma di welfare cooperativo è stato messo a sistema nel corso degli anni ed è accessibile a tutti i lavoratori del Gruppo”, ci dice Cristina Bazzini, Presidente del Gruppo COLSER-Auroradomus.
“L’obiettivo del nostro piano di welfare è quello di sostenere tutti i nostri soci e dipendenti, e le loro famiglie, nell’affrontare sia la quotidianità lavorativa che extra-lavorativa attraverso iniziative ed agevolazioni di tipo organizzativo ed economico, in particolare nei momenti di maggiore difficoltà come quelli che stiamo vivendo attualmente con il caro-vita in aumento e la crisi energetica che appesantisce le spese domestiche. Con i nostri progetti cerchiamo di arrivare in qualsiasi territorio i nostri lavoratori si trovino”, conclude.
Il welfare aziendale nel mondo dell'imprenditoria sociale: il caso del Gruppo COLSER-Auroradomus
Il raggiungimento di questo obiettivo non è stato tuttavia semplice. “La nostra sede principale è a Parma ma, in totale, abbiamo 8 filiali e operiamo ormai su tutto il territorio Nazionale. È stato quindi un percorso molto complesso” ci dice Tamara Jalanbou, responsabile comunicazione e relazioni esterne del Gruppo. Proprio per questo è stato istituito un ufficio interno all’azienda che si occupa di gestire il piano, ascoltare i lavoratori e indirizzarli verso i servizi e le opportunità più coerenti con le loro necessità. Per farlo al meglio si è “scelto di investire nella figura di un Welfare Manager” continua Jalanbou. “Si tratta di un professionista che ha una formazione propedeutica all’ascolto e all’emersione dei bisogni delle persone. Ha studiato e ha lavorato per anni nel mondo della cooperazione sociale ed è in grado di capire di cosa hanno bisogno le persone, ma anche di guidarle nell’individuazione dei servizi e delle proposte a loro più adatte”.
Il Welfare Manager dunque è un facilitatore che mette le persone nelle condizioni di usufruire di un servizio in maniera semplice, rispondendo così ai loro bisogni. “Per fare bene il suo lavoro il Welfare Manager non solo deve avere competenze sociali, ma anche comunicative”. Il Gruppo, infatti, ha al suo interno persone molte diverse ci spiega ancora Jalanbou: “ad esempio circa il 24% dei nostri soci e lavoratori sono stranieri, hanno quindi bisogno di un supporto specifico”.
Lo sportello “itinerante”: il Wel#point
“Il Gruppo opera in diverse regioni” ci spiega ancora Jalanbou “e volevamo che il welfare deve essere raggiungibile da tutti indipendentemente dal luogo di lavoro. Per questo abbiamo ideato anche lo sportello Wel#point”.
Insieme al Welfare Manager, lo sportello Wel#point è il cuore del sistema di welfare di COLSER-Auroradomus. Si tratta di un ufficio aperto a tutti i soci e i lavoratori del Gruppo, dove è possibile recarsi per spiegare di cosa si ha bisogno e per trovare delle risposte concrete. Nella pratica ha quindi una funzione di orientamento rispetto a quelli che sono i servizi e le possibilità previste.
“Il Wel#Point è stato pensato per restare a stretto contatto non solo con il personale della sede di Parma, ma con tutti i lavoratori e le lavoratrici sull’interno territorio nazionale”, ci spiega Maurizio Marciano, Welfare Manager di COLSER-Auroradomus. “Nella sede centrale c’è uno spazio fisico con orari e giorni di apertura prefissati, ma abbiamo previsto che questo servizio sia attivo, in maniera itinerante, anche nelle altre filiali che abbiamo in tutta Italia, in modo da raggiungere fisicamente gli operatori. C’è poi un numero che tutti possono chiamare per avere informazioni o chiarimenti sulle iniziative attivate”.
Paradossalmente la pandemia è stata un acceleratore per il welfare del Gruppo e per la strutturazione sopra accennata. “L’emergenza pandemica ci ha costretto a velocizzare questo processo e, nel corso di qualche mese, il Wel#Point è divenuto uno sportello sia fisico sia virtuale attraverso cui è possibile fissare colloqui per qualsiasi tipo di necessità. Molto spesso ci capita di spiegare come funziona il Fondo Sanitario integrativo: quindi quali sono le procedure per iscriversi e per fare richiesta delle prestazioni. Oppure diamo una mano con le pratiche necessarie per il sistema dei rimborsi”.
Si tratta quindi di un punto di ascolto, comunicazione e orientamento, capace di operare a distanza. “Lo sportello “virtuale” è stato valorizzato nel corso degli ultimi mesi e sono stati implementati strumenti di accesso facilitato sia all’area web, dedicata interamente al welfare aziendale, sia ad un sistema di newsletter che informa tutti i lavoratori sulle iniziative, attiva form di adesione e raccoglie feedback sulle attività proposte” spiega ancora Marciano.
“Non abbiamo tuttavia perso la connotazione fisica del punto, anche perché molti dei lavoratori non hanno le competenze digitali per fare tutte le procedure che richiede la normativa del welfare aziendale. A volte facciamo dei veri e propri percorsi di accompagnamento”, prosegue il Welfare Manager.
Fare tesoro delle difficoltà della pandemia
Al di là della virtualizzazione prima e della digitalizzazione poi, la pandemia ha portato con sé anche altri apprendimenti.
Negli ultimi due anni sono stati ripensati molti dei servizi a disposizione e ne sono stati introdotti di nuovi. Tra le novità più importanti c’è lo sportello psicologico, che permette di usufruire di un supporto professionale a distanza. “Molti dei nostri soci e collaboratori hanno lavorato nel periodo più duro della pandemia. Per questo abbiamo cercato di fornire uno strumento utile alla loro tenuta mentale ancora prima che fisica. Si tratta di un punto di aiuto totalmente gratuito e dedicato a tutti i lavoratori del Gruppo dislocati sull’intero territorio nazionale ma anche alle loro famiglie: ogni componente familiare può, infatti, nel caso ne sentisse il bisogno, usufruire di questo servizio in maniera sicura, con garanzia di privacy e gratuitamente”.
Grazie alla collaborazione con Sipem SOS Emilia-Romagna è stata predisposta una segreteria dedicata ad accogliere tutte le richieste dei lavoratori che hanno l’opportunità di mettersi in contatto – telefonicamente o in videochiamata – con uno degli psicologi-psicoterapeuti a disposizione “per ascoltare ed alleviare periodi di particolare stress e fragilità” ci dice Tamara Jalanbou.
Sono poi state aggiunte molte nuove possibilità legate alla formazione e al tempo libero. Attraverso il sito di COLSER si può accedere a distanza a corsi – “anche di pilates e di make-up” – che prima potevano essere fruiti solo in presenza. E questo era un limite per molti, “soprattutto per i lavoratori e le lavoratrici che non risiedono vicino alla sede di Parma, dove si organizzavano le principali iniziative in presenza”.
In generale a seguito della pandemia e dei lockdown è stata dunque rafforzata l’offerta di servizi “digitali”, fruibili a distanza. “Oggi è più semplice realizzare azioni e predisporre servizi anche nelle sedi distaccate. In questo modo è aumentata notevolmente la partecipazione al piano di welfare e siamo riusciti a raggiungere moltissimi territori. Per noi è cruciale essere più inclusivi da questo punto di vista: è alla base del nostro essere cooperatori”, conclude Tamara Jalanbou.
Le novità sotto l’albero
Recentemente, nel periodo natalizio, il Gruppo ha inoltre investito in un’importante azione di welfare, ogni anno molto attesa da soci e dipendenti. “L’andamento positivo di COLSER” ci ha spiegato la Presidente Bazzini “ha spinto l’azienda a compiere un’importante operazione di condivisione con i propri lavoratori dei risultati raggiunti, destinando oltre 1,5 milioni di euro ai Buoni di Natale“.
“I voucher, digitali e spendibili sia sulle piattaforme che per la tradizionale spesa di generi alimentari, avevano un valore fino a 700 euro per i soci e 350 per i dipendenti, oltre che importi minori per i neo assunti e l’area sociale che, nonostante il difficile periodo vissuto a causa della pandemia e del rincaro dell’energia e delle utenze, non ha voluto far mancare comunque il suo contributo” aggiunge Bazzini. “Con questa iniziativa di welfare si è voluto restituire simbolicamente l’impegno e la grande professionalità dimostrati dai nostri soci e dipendenti mettendo in campo un’azione concreta di sostegno a loro e alle loro famiglie”.
“Abbiamo inoltre ripreso il nostro tradizionale “tour” all’interno delle filiali e dei punti operativi più importanti del territorio con una notevole partecipazione da parte dei lavoratori” aggiunge Maurizio Marciano. “Ne abbiamo approfittato per presentare il “Catalogo Welfare” dedicato alle iniziative previste nel 2023 e per aiutare chi aveva difficoltà ad utilizzare la piattaforma dedicata ai Buoni di Natale”
Il welfare aziendale come biglietto da visita
L’investimento di COLSER-Auroradomus sul welfare è dunque continuo. Si tratta di un percorso ormai largamente sperimentato e divenuto parte integrante dell’organizzazione e del suo funzionamento. E questo anche perché – a detta della Presidente Bazzini – gli interventi di welfare aziendale, quando ben progettati, sono considerati un vantaggio competitivo. Per l’impresa ma anche per il territorio in cui questa opera.
A Parma nasce una rete di imprese impegnate nel welfare aziendale
“Noi viviamo il welfare non soltanto come un elemento strategico per valorizzare il rapporto con le nostre persone. Si tratta anche di una caratteristica distintiva che ci accompagna da diverso tempo e che risulta molto apprezzata anche dai nostri clienti e partner istituzionali. Un valore aggiunto all’impegno che dedichiamo quotidianamente nello svolgimento dei nostri servizi”.
Il welfare aziendale, dunque, esce dai perimetri aziendali non solo in termini di servizi ma anche di riconoscibilità. In questo senso, riflette Bazzini, che da aprile 2022 è inoltre membro del consiglio direttivo di “Parma io ci sto!”, “lo stiamo valorizzando su tutto il territorio parmense attraverso il progetto WellDone, a cui aderiscono oltre 15 imprese interessate a sviluppare i loro investimenti nel campo del welfare”.