L’introduzione dello smart working starebbe modificando le abitudini dei lavoratori italiani sulle ferie. A dirlo a Il Messaggero è Pietro Novelli di Oliver James Italia, società di recruitment specializzata nelle professioni tecnologiche e finanziarie.
“La possibilità di lavorare da luoghi diversi dall’ufficio permette di ri-organizzarsi, potendo unire smart working e weekend lunghi, suddividendo le vacanze in più momenti dell’anno“. Un cambiamento dovuto alle modalità di lavoro mantenuto da molte aziende, anche sulla spinta delle richieste che vengono dai chi lavora. “Notiamo che i diversi candidati intervistati, al momento di valutare un’offerta lavorativa, pongono particolare attenzione a questi elementi, specialmente flessibilità e smart working” spiega Novelli. Una tendenza che viene dagli USA, ma che nel nostro Paese ha preso una forma del tutto particolare che sta incidendo su “classici” periodi di vacanza.
A confermarlo ci sarebbero anche i dati di una recente indagine Coldiretti: nel 2023 più di 15 milioni di italiani avrebbero scelto di andare in ferie a luglio invece che ad agosto. Si tratterebbe del 41% dei vacanzieri, l’1,1% in più rispetto all’anno prima.