Creare connessioni dinamiche tra le organizzazioni della società civile e le risorse tecnologiche: questa è la missione di TechSoup, organizzazione non profit statunitense nata nel 1987 come CompuMentor per supportare, attraverso il tutoraggio, studenti e organizzazioni della società civile nell’uso delle tecnologie. Oggi, tale realtà è al centro di un network internazionale con un nodo anche in Italia: l’impresa sociale SocialTechno. Valori di TechSoup sono promuovere la trasparenza, mostrare coraggio, essere pieni di risorse, impegnarsi per un pianeta equo, essere incisivi e d’ispirazione per altri.
Le principali finalità di TechSoup
Attraverso il programma TechSoup, le imprese del settore tecnologico e informatico possono mettere a disposizione software e altri strumenti tecnologici a cui poi le organizzazioni del Terzo Settore e della società civile possono accedere gratuitamente o a costi irrisori. Il presupposto fondamentale del programma è il fund-saving: un’organizzazione non profit è infatti finalizzata a generare un cambiamento, una trasformazione sociale su piccola o grande scala; nell’attuale scenario l’uso di strumenti tecnologici e informatici è essenziale e la donazione di essi – che presuppone ingenti costi – aiuta le organizzazioni a destinare tutte le risorse alla loro attività core.
Sebbene TechSoup sia nato in ambito statunitense, nel giro di vent’anni è arrivato in 68 Paesi in tutto il mondo. Nel 2006 si è costituito il Network internazionale che nel 2014 è arrivato a coprire tutta l’Unione Europea. Contemporaneamente si allarga la rete dei partner: nel 1996 inizia la collaborazione con Microsoft, che culmina nel 2014 con l’implementazione di Office 365 for Nonprofits; nello stesso anno, viene lanciato anche Google for Nonprofits, piattaforma con cui la società di Mountain View mette a disposizione vari servizi. Altre collaborazioni significative sono con Adobe, Amazon, Autodesk, Cisco, Dell, Intuit, Symantec e Tableau.
TechSoup si pone quindi come intermediario tra gli attori impegnati nel cambiamento sociale e i produttori e i fornitori di soluzioni tecnologiche..
TechSoup in Italia
Come già anticipato, in Italia il programma è gestito dall’impresa sociale SocialTechno. Le organizzazioni interessate si registrano sul portale dedicato fornendo gli elementi richiesti per valutare l’idoneità; in seguito possono ottenere il download del software richiesto, gratuitamente o previo il pagamento dei costi amministrativi (con alcune eccezioni come Adobe Creative Cloud). Sono ammissibili al programma Organizzazioni Non Governative (ONG), associazioni, fondazioni, cooperative sociali registrate come ONLUS, istituzioni religiose e altre organizzazioni senza fini di lucro che svolgono attività di utilità sociale.
SocialTechno non si occupa però solo della fornitura del software, che di per sé non sarebbe sufficiente per generare il cambiamento sociale auspicato. Tra i servizi offerti vi sono anche eventi formativi sull’uso delle tecnologie digitali, tenuti attraverso la TechSoup Academy, e la promozione di incontri e convegni, per mezzo di Roadshow e appuntamenti particolari come gli Open Days dell’Innovazione realizzati a Milano il 6 e il 7 novembre con il supporto di Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo e Fondazione CRT.
Responsabilità sociale d’impresa e innovazione nel Terzo Settore
Il programma TechSoup pone in rilievo alcuni temi di grande interesse in un’ottica di secondo welfare. In primo luogo, solleva la questione della responsabilità sociale d’impresa (Corporate Social Responsability), che in questo caso si sviluppa nella cessione gratuita o a costi ridotti di soluzioni tecnologiche. In secondo luogo, si pone la sfida dell’innovazione nel Terzo Settore.
Riguardo al primo punto è bene evidenziare che, nel caso delle imprese informatiche coinvolte nel programma, la responsabilità sociale acquista sì una dimensione filantropica, con la cessione di beni a prezzi non di mercato, ma si inserisce propriamente nel processo produttivo dell’impresa valorizzandone le esternalità positive in favore del mondo non profit. Il valore del programma non è insito solamente nella dimensione economica del trasferimento, bensì nel contenuto, nella tecnologia trasferita e nelle annesse conoscenze e competenze. Le soluzioni più significative parte del programma sono infatti Microsoft Office 365 for Nonprofits e Google for Nonprofits, entrambi basati sul cloud computing. L’obiettivo è quindi far transitare nel mondo non profit tecnologie, soluzioni, sistemi di gestione dei processi e delle informazioni nati in ambito profit. Il cloud è particolarmente esemplificativo in quanto consente all’organizzazione non profit di far circolare più facilmente le informazioni e i dati al proprio interno (anche nel caso di organizzazioni sovranazionali), migliorando l’efficienza e le sinergie tra operatori e volontari.
Questo ci porta al secondo punto: la sfida dell’innovazione nel Terzo Settore. Le organizzazioni del Terzo Settore sono chiamate a rinnovare le modalità di gestione interna, i processi organizzativi e decisionali, la comunicazione con l’esterno e le tecniche di raccolta fondi: ad esempio, il sistema cloud favorisce gli scambi, il lavoro congiunto su dati e documenti e l’archiviazione. Google favorisce l’utilizzo di internet per la promozione della propria organizzazione attraverso strumenti come Ad Grants per la pubblicità sul motore di ricerca, YouTube per i video o Google Earth per aumentare la visibilità delle iniziative. Sono risorse che possono facilitare il lavoro nelle organizzazioni del Terzo Settore ma che richiedono competenze e consapevolezza. L’informatica cessa di essere un corollario o una risorsa residuale ma diventa parte integrante di tutti i processi.