7 ' di lettura
Salva pagina in PDF

Sono ormai numerosi i rapporti internazionali – tra cui i recenti report della Commissione Europea e dell’OECD – che rilevano l’enorme potenziale di sviluppo dalla cosiddetta Impact Economy, di cui si è molto parlato anche nell’ultimo World Economic Forum di Davos

A livello globale è infatti in atto una profonda trasformazione – alcuni parlano addirittura di una rivoluzione – nel modo di fare impresa e effettuare investimenti finanziari. Secondo alcune stime le risorse private destinate a sostenere la crescita di iniziative capaci di coniugare un impatto sociale intenzionale e misurabile con la sostenibilità economica e finanziaria oggi sarebbero pari a oltre 100 miliardi di euro.

Anche nel nostro Paese queste dinamiche iniziano a essere sempre più concrete e, accanto ad un dibattitto ormai ampio e articolato (che noi vi abbiamo raccontato qui), numerose realtà si sono dimostrate a vario titolo interessate a ridisegnare le politiche sociali proprio attraverso gli investimenti a impatto sociale. Partendo da esigenze diverse, e passando per strade spesso distanti fra loro, sono ormai molti i soggetti pubblici, privati e non profit che esprimo la volontà di agire intenzionalmente per produrre un impatto misurabile sulla società, perseguendo contemporaneamente la sostenibilità economica e finanziaria delle iniziative e coniugando innovazione e sviluppo locale. A unirli è soprattutto la necessità di trovare possibili risposte a bisogni sociali emergenti, cambiando in modo significativo e permanente le condizioni di vita delle persone e innovando i servizi di welfare.


L’ambizione di Torino Social Impact

Proprio per dare suguito a questa volontà trasversale di cambiamento, a fine 2017 è nata Torino Social Impact (TSI), una piattaforma aperta ai soggetti che operano nel campo dell’innovazione sociale e della finanza ad impatto sull’area metropolitana della Città di Torino. La piattaforma è sostenuta da una rete attualmente composta da 50 partner che, sulla base di un Memorandum of Understanding, si sono impegnati a costruire un soggetto che si rivolgesse a cooperative, startup a vocazione sociale e imprese operanti nella finanza sociale, offrendo loro servizi di vario genere – come finanziamenti, mentoring e formazione – per far crescere i progetti di innovazione sociale sul territorio torinese.

Il fatto che proprio il capoluogo piemontese si stia candidando a diventare un “Laboratorio Impact” non è casuale. La percezione è infatti che l’intersezione tra la storica vocazione all’imprenditorialità sociale della città, la densità di capacità tecnologiche sul territorio e la presenza di importanti investitori finanziari orientati all’impatto sociale, offra significative opportunità di sviluppo in questa direzione. 


 

A Torino, in altre parole, sono presenti tutte le risorse necessarie per intercettare le opportunità offerte dall’investimento a impatto sociale: un robusto sistema di competenze scientifiche e tecnologiche, un terzo settore che coniuga una consolidata vocazione sociale, civile e religiosa con significative capacità imprenditoriali, un sistema industriale ancora fortemente caratterizzato dal “saper fare” e profondamente radicato nella società, una nuova generazione di incubatori e acceleratori sociali e, infine, importanti capitali orientati all’impatto sociale. In città è infatti presente un sistema finanziario unico rispetto alla capacità di orientare gli investimenti alla missione di impatto sociale: fondazioni di origine bancaria, banche specializzate, fondi orientati all’impact investing e filantropi.


La presentazione del Master Plan

Il 14 febbraio 2019 presso la Camera di Commercio di Torino è stato ufficialmente presentato il Master Plan di Torino Social Impact, che indica i principali obiettivi che si prefigge TSI e le strade attraverso cui si cercherà di perseguirli (di seguito il video completo della conferenza). All’evento hanno partecipato Paola Pisano, Assessore all’innovazione e smart city della Città di Torino, Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo, e Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di Commercio di Torino, introdotti da Mario Calderini, professore ordinario di Economia e organizzazione aziendale al Politecnico di Milano e portavoce di Torino Social Impact.
 

 

In tale occasione è stata anche firmata la convenzione tra la Camera di commercio di Torino e Compagnia di San Paolo per il finanziamento delle attività di TSI. Il documento prevede l’impegno da parte dei due soggetti sottoscrittori a stanziare ciascuno un contributo annuale pari a 100mila euro per gli anni 2019 e 2020, che potrebbe arrivare anche nel 2021 se i risultati raggiunti saranno giudicati positivi. Unitamente a quanto già stanziato dalla Camera di Commercio e dal Comune di Torino, al budget a disposizione di TSI aggiungono 600mila euro.

Con questa scelta ”Torino si conferma punto di riferimento, anche a livello mondiale, nel campo dell’economia sociale” ha affermato Vincenzo Ilotte, che ha poi ricordato come in questo ambito non bastino più le imprese singole, ma vi sia invece bisogno di un vero ecosistema favorevole che può essere sostenuto proprio da TSI. Francesco Profumo ha invece sottolineato come quella di TSI “è una politica di sistema che raccoglie il meglio di quanto a Torino si sia fatto nell’ambito dell’innovazione sociale, facendogli fare un salto di qualità. La Compagnia ha costruito una propria filiera di sviluppo di impresa sociale e impact, che ora mette a disposizione del sistema” nella convinzione che “filantropia e sviluppo sono fortemente collegati e il campo d’azione di TSI è interamente nelle nostre corde”


La strategia operativa di TSI, in sintesi

Nel corso della presentazione del Master Plan (qui le slide di sintesi) è apparsa subito chiara tutta la complessità di Torino Social Impact, dovuta sia all’ampia gamma di soggetti che vogliono contribuire a strutturare, rafforzare e promuovere un l’“ecosistema Impact”, sia alle tante azioni che potranno essere messe in campo a questo scopo. I filoni che saranno seguiti sono due.

Da una parte si cercherà di favorire la costruzione dell’ecosistema attraverso azioni di rafforzamento di esperienze già in essere, con la creazione di infrastrutture comuni e lo sviluppo di strumenti di finanza sociale, e diverse azioni di sperimentazione. L’obiettivo è facilitare l’avvio di iniziative e azioni comuni; mettere a disposizione della collettività infrastrutture intangibili e beni comuni; promuovere progettualità condivise o collettive; promuovere scambi di competenze, risorse e persone endo-ecosistemici. Dall’altro lato, si intende creare e promuovere una chiara identità dell’ecosistema tramite azioni che possano raccontare le attività in corso e attrarre l’attenzione nazionale e internazionale sull’iniziativa.

Di seguito vi raccontiamo schematicamente i vari elementi previsti dal piano.


Infrastrutture comuni

Il rafforzamento dell’ecosistema richiede l’investimento in infrastrutture comuni di natura tangibile e intangibile, che aiutino a sostenere la crescita delle organizzazioni che vogliono puntare sul social impact, come:

  • un Centro di competenza servizio sulla misurazione dell’impatto sociale, in grado di sviluppare conoscenza sulle metriche e sulla misurazione dell’impatto ed offrire servizi di misurazione agli attori locali;
  • lo sviluppo di “Tech 4 Good”, un Hub di competenze che offra dati certi, trasparenti e accessibili per rafforzare i processi decisionali e supporti le organizzazioni nell’applicazione di soluzioni tecnologiche abilitanti per l’impatto sociale, a servizio delle organizzazioni del terzo settore e delle imprese profit;
  • la nascita di “Impact City Labs”, Laboratori di sperimentazione diffusa che consentano la sperimentazione in contesti reali delle tecnologie per l’impatto e di modelli di partnership tra pubblico e privato con vocazione tech-intensive e accesso a nuove forme di finanza, esplorandone le potenzialità ed eventualmente anticipando effetti sociali indesiderati.

Finanza a impatto sociale

Il rafforzamento dell’ecosistema avverrà anche attraverso l’attrazione di capitali atti a sostenere la crescita di imprese profit ed organizzazioni del terzo settore, oltre che la realizzazione delle citate infrastrutture ad elevato impatto sociale. In questo senso saranno sviluppati strumenti che favoriscano gli investimenti ad impatto sociale, basati cioè sull’assunto che i capitali privati possano intenzionalmente contribuire a creare -in taluni casi in combinazione con i fondi pubblici – impatti sociali positivi e, al tempo stesso, rendimenti economici. Tra gli strumenti previsti si segnalano:

  • Schemi Pay for results, come Social Impact Bonds e Outcome Funds, che consistono in forme di finanziamento e pagamento condizionate e proporzionali al raggiungimento di impatti sociali misurabili. Torino Social Impact si propone come piattaforma di collaborazione per la realizzazione di tali schemi, da realizzarsi attraverso lo sviluppo di partenariati pubblico-privato.
  • Procurement Sociale, in cui gli affidamenti di servizi avvengano condizionatamente ad un impatto sociale dimostrato (social value clause) in riferimento alle attività svolte. Torino Social Impact mira a diffondere pratiche di social procurement nelle amministrazioni pubbliche e nelle imprese.
  • Attrarre e catalizzare investimenti specializzati nell’impatto sociale puntando su un mercato in rapido sviluppo sotto diverse forme: Social Impact Funds, Corporate Impact Venture Capital, Social Impact Banks.

Sperimentare

Molte istituzioni, imprese e organizzazioni che operano in città già oggi hanno avviato iniziative e progetti ad impatto sociale. Torino Social Impact non intende aggiungersi o sovrapporsi a queste iniziative, ma piuttosto vuole offrire loro sostegno nel caso emergano condizioni quali la complessità sistemica dei progetti, la rischiosità intrinseca dei progetti o la difficoltà a far scalare soluzioni di provata efficacia su piccola scala. In tal senso l’obiettivo è:

  • Facilitare cooperazione e aggregazione su progetti cooperativi, di ecosistema, anche con riferimento alla partecipazione alle opportunità offerte dalla nuova programmazione della Commissione Europea che dedica considerevoli risorse all’innovazione sociale e alla finanza di impatto.
  • Generare progetti «moonshot», progetti ambiziosi, pioneristici, con sguardo al futuro su tematiche di alto impatto – come migrazioni, educazione, salute, povertà, mobilità, etc. – caratterizzati da un livello di rischio tale da non essere affrontabili dai singoli soggetti.
  • Scalare le sperimentazioni, individuando sul territorio soluzioni e sperimentazioni di provata efficacia su piccola scala e potenzialmente replicabili, facilitandone la crescita attraverso l’individuazione di possibili applicazioni, aree di bisogno e la messa a disposizione di fattori abilitanti di sistema e risorse finanziarie specializzate.

Rappresentare

Rappresentare l’ecosistema torinese dell’Impact Economy significa sia far comprenderne le dinamiche in atto, sia a costruire una narrativa comune che ne valorizzi le specificità e possa essere utilizzata nelle attività di promozione nazionale ed internazionale di Torino Social Impact. In questo senso TSI intende sviluppare:

  • Attività di Osservatorio, di cui la Camera di Commercio di Torino si farà carico attraverso un rapporto annuale sull’evoluzione dell’ecosistema impact sul territorio metropolitano, finalizzato a comprendere l’evoluzione e le dinamiche delle organizzazioni orientate all’impatto sociale, delle forme di impatto sociale adottate dalle imprese profit, degli investimenti a impatto e in generale sui fenomeni di innovazione per l’impatto sociale.
  • Piattaforma web, già realizzata grazie al contributo del Comune di Torino, oltre ad essere il principale punto di accesso e di rappresentazione di Torino Social Impact è anche lo strumento principale di apertura ed inclusione offerto alla comunità locale in senso esteso che attraverso la piattaforma può rappresentarsi e dare evidenza alla proprie iniziative in modo strutturato.
  • Storytelling che, attraverso un linguaggio appropriato, faccia capire chiaramente ai cittadini non solo obiettivi di TSI, ma anche dei concreti benefici e del reale impatto generato attraverso l’iniziativa.

Attrarre

Se Torino vuole essere un luogo privilegiato, dove fare impresa e investimenti a impatto sociale, deve essere in grado di parlare al mondo. L’obiettivo è quello di posizionare Torino nella mappa dell’impact investing internazionale al fine di attrarre in città una parte della crescente massa di investimenti che caratterizza la nuova asset class degli investimenti ad impatto. In questo senso saranno realizzati:

  • un dossier internazionale che delinei i tratti idonei a rendere Torino capitale mondiale dell’innovazione sociale e ne supportino l’attrattività presso gli investitori.
  • Roadshow ed eventi che supportino il posizionamento di TSI e la connessione con le più importanti reti e iniziative di scala nazionale e internazionale attraverso la partecipazione e/o l’organizzazione di eventi di alto rilievo nell’ambito dell’impact economy.
  • Comunicazione e networking facendo conoscere TSI sui principali network nazionali ed internazionali.

Riferimenti

Il sito di Torino Social Impact

Le slide di presentazione del Master Plan