Nel corso della presentazione del Piano di Impresa 2018-2021 il Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha sottolineato due aspetti particolarmente interessanti per lo sviluppo del secondo welfare nel nostro Paese.
Da un lato, Messina ha ribadito la volontà del gruppo di continuare a investire in Corporate Social Responsibility ponendo particolare attenzione agli aspetti sociali e culturali. "Il nostro patrimonio artistico, culturale e storico" ha affermato Messina "rappresenta un valore per la Banca e parte della nostra storia. Per questo intendiamo proseguire sulla traccia segnata dal professor Bazoli (Presidente emerito di ISP, ndr) che è stato l’ispiratore delle tante iniziative promosse dalla Banca in tale ambito costituendo un’unità specializzata nella gestione proattiva e nella valorizzazione delle oltre 20 mila opere del nostro patrimonio". L’obiettivo dichiarato è di aumentare l’impegno del gruppo in tal senso e diventare "un modello di riferimento di livello mondiale".
Dall’altro lato è stato invece annunciato il lancio di “ISP Fund for Impact”: un fondo da 250 milioni di euro che consentirà l’erogazione di prestiti per 1,2 miliardi di euro a categorie con difficoltà di accesso al credito. "Oggi Intesa Sanpaolo è il più importante finanziatore del Terzo Settore e svolge attività di filantropia per i più bisognosi (si vedano le ad esempio le attività sviluppate attraverso il Fondo Filantropico del Gruppo, ndr). Con questo nuovo fondo intendiamo intervenire a sostegno della Circular economy con l’allocazione di uno specifico plafond di finanziamenti". Anche in questo caso gli obiettivi sono ambiziosi: "vogliamo diventare la prima Impact bank al mondo".