Il 21 dicembre 2021, attraverso la Delibera 5755 “Nuove iniziative per favorire gli interventi di conciliazione vita-lavoro e di welfare aziendale”, la Giunta di Regione Lombardia ha approvato un intervento per la promozione di iniziative di conciliazione e welfare avviate dalle imprese.
Come spiegato al portale Lombardia Notizie da Alessandra Locatelli, Assessora alla Famiglia, Solidarietà Sociale, Disabilità e Pari opportunità della Lombardia, nelle prime settimane del 2022 sarà pubblicato un bando con cui la Regione metterà a disposizione 5,05 milioni di euro per promuovere progetti di welfare rivolti ai lavoratori dipendenti delle micro e piccole imprese.
Locatelli ha spiegato che “si tratta di progetti volti a sostenere la genitorialità, a favorire la corresponsabilità dei compiti di cura, l’armonizzazione tra vita privata e vita professionale. Ciò anche al fine di garantire una maggiore parità tra uomini e donne nel lavoro e nell’accesso alle opportunità. Promuovendo, ad esempio, misure di lavoro flessibile, servizi di assistenza, supporto al caregiver familiare e per la cura dei figli anche nei periodi di chiusura delle scuole“.
“L’emergenza pandemica e le conseguenti misure restrittive di contrasto alla trasmissione del virus“, ha proseguito l’assessora, “hanno inciso non solo sull’attività delle imprese, ma anche nei confronti dei dipendenti e delle loro famiglie. La pandemia, tuttavia, ha portato molte più imprese a essere consapevoli del loro ruolo sociale e a mettere in campo un numero sempre crescente di iniziative di welfare“.
Proprio per questo, la Giunta regionale ha deciso di sostenere le aziende che scelgono di investire nel campo del welfare aziendale e della conciliazione. In particolare, l’intento è quello di finanziare – in prima battuta – le organizzazioni più piccole che, come spesso vi raccontiamo, incontrano maggiori difficoltà nella strutturazione di piani di welfare.
Per tutti i dettagli aspettiamo la pubblicazione del bando ufficiale attraverso la piattaforma regionale Bandi Online. Per il momento siamo a conoscenza del fatto che le domande potranno essere presentate da parte di partenariati composti da enti pubblici e privati; il capofila della proposta potrà essere un ente pubblico o un ente privato, sia profit che non profit.