Lo scorso 30 ottobre si è tenuta la prima edizione del Welfare Forum, evento organizzato dal provider di welfare aziendale Edenred. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di analizzare e fare il punto in merito ai cambiamenti che hanno interessato il mondo del lavoro, la sua organizzazione, le modalità che lo caratterizzeranno in futuro e, in particolare, il ruolo del welfare aziendale.
L’argomento, sempre più di interesse in un contesto socio-economico incerto a causa della pandemia in atto, è stato illustrato partendo da cinque aspetti di fondamentale importanza nella costruzione del benessere generale, sia dei lavoratori che delle imprese: gli spazi lavorativi, la mobilità, la normativa vigente e le sue modifiche, l’innovazione e la digitalizzazione, e le soluzioni di welfare aziendale. A intervenire nel corso dell’incontro sono stati alcuni esperti di queste materie, come Luca Brusamolino (Founder & Ceo di Workitect), Claudio Petrocelli (AD di Movesion), Diego Paciello (Responsabile dell’area fiscale, Welfare, Compensation and Benefits dello studio legale Toffoletto De Luca Tamajo e Soci), Damien Joannes (Direttore Welfare di Easy Welfare Edenred) e Elisabetta Castellotti (COE Performance & Reward di ING Italia).
Dagli interventi è emerso un minimo comune denominatore che riguarda la “nuova normalità” cui il mondo del lavoro si sta adeguando e che caratterizzerà il futuro. La pandemia ha infatti accelerato alcune tendenze che si stavano già affermando nell’ottica di una maggiore attenzione verso le politiche e le iniziative nel campo del work-life balance. A questo riguardo, sempre più evidente è il ruolo delle imprese nell’implementazione di interventi nel campo del welfare e della conciliazione vita-lavoro, allo scopo di sostenere le iniziative pubbliche nella promozione del benessere delle persone.
Mobilità, nuovi spazi per il lavoro e welfare aziendale: gli interventi della giornata
Sul tema dell’evoluzione degli spazi lavorativi si è espresso Luca Brusamolino, fondatore e Ceo di Workitect: “se consideriamo il luogo di lavoro possiamo notare che alcuni paradigmi, già messi in discussione negli scorsi anni, in seguito all’accelerazione dovuta al lockdown e alla necessità di lavorare da casa, sono caduti. L’obbligo di presenza all’interno di una determinata fascia oraria non è più un dogma. È stato sperimentato nei mesi scorsi che l’efficienza non è strettamente legata alla presenza fisica nella sede lavorativa, ma spesso può crescere se il lavoro viene svolto in ambienti diversi, a volte anche più stimolanti. Inoltre, quella che in fase emergenziale è una necessità può diventare un’opportunità sia per i lavoratori, che vedono migliorare la loro qualità della vita anche solo risparmiando le ore trascorse nel traffico, sia per le aziende che hanno la possibilità di rivedere i propri asset immobiliari facendo saving, dal momento che i costi di locazione e gestione di un ufficio sono in percentuale secondi solo ai costi del personale. Il cambiamento che stiamo vivendo", ha continuato Brusamolino, "probabilmente caratterizzerà i nuovi modelli organizzativi del lavoro: è molto probabile che, in assenza del vincolo di presenza il luogo di lavoro acquisterà più centralità e avrà un ruolo diverso, più simile ad un magnete attrattivo. In un sistema in cui cresce il peso dell’economia della conoscenza, con metodi di lavoro sempre più collaborativi, lo spazio fisico diventerà un luogo dove le persone si potranno incontrare, potranno scambiare idee e collaborare. Di conseguenza avremo uffici più piccoli, più simili a coworking, sicuramente più adatti alle ultime evoluzioni del mondo del lavoro”.
In ambito di mobilità, Claudio Petrocelli, AD di Movesion ha dichiarato: “nell’organizzazione del lavoro e nel benessere dei lavoratori il tema della mobilità è centrale, basti pensare a quanto incide il tempo trascorso nello spostamento casa-lavoro delle persone. Per questo motivo è importante che un’azienda sviluppi i piani mobilità dei suoi dipendenti, resi obbligatori dalla legge per quelle di grandi dimensioni, in maniera organica, sviluppando delle vere e proprie piattaforme che racchiudano tutti i servizi e mettendo al centro le esigenze delle persone. Esigenze che mutano nel tempo e che hanno bisogno di risposte quanto più efficaci ed immediate. In un contesto come quello che stiamo vivendo, ad esempio, diventa necessario ripensare i piani di mobilità pre-pandemia, con orari di punta da gestire e grandi numeri di persone che si spostano per raggiungere il posto di lavoro. La necessità oggi di praticare lo smart working porterà, in futuro, ad un sistema ibrido che necessariamente cambierà le abitudini. Le soluzioni che proponiamo vanno tutte nella direzione della sharing mobility, pensate quindi per offrire una risposta efficace alle nuove modalità degli spostamenti”. Queste questioni sono state recentemente trattate anche dal nostro Laboratorio in un approfondimento dedicato al ruolo del Mobility Manager.
In materia di welfare aziendale, Diego Paciello ha sottolineato che: “la normativa negli ultimi anni ha seguito le nuove esigenze sociali e, di conseguenza, di welfare dei dipendenti, consentendone la diffusione nel tessuto imprenditoriale. La sfida sarà quella di rimanere al passo con tutti i cambiamenti che sono avvenuti negli ultimi sei mesi e che avverranno nei prossimi. Saranno sicuramente fondamentali anche i contributi interpretativi concernenti la normativa vigente dell’Amministrazione finanziaria e del Ministero del Lavoro”.
Anche Damien Joannes, Direttore Welfare di Edenred, si è concentrato sul welfare aziendale. Joannes ha posto l’accento sulle molteplici ricadute positive del welfare sul sistema paese e sull’importanza della digitalizzazione: “le soluzioni di welfare aziendale, ovvero tutte le politiche implementate dalle aziende al cui centro c’è il lavoratore che può scegliere servizi e benefit più importanti per il suo benessere, hanno un ruolo strategico nella creazione di un vero e proprio circolo virtuoso che comprende persone, aziende e sistema Paese. Grazie al welfare aziendale i lavoratori vedono crescere il loro benessere, hanno un maggior equilibrio tra vita privata e professionale e usufruiscono di un sostegno al reddito reale ed immediato. Le imprese beneficiano di una maggiore produttività connessa al maggior coinvolgimento e motivazione dei dipendenti. Grazie ai benefit, i lavoratori hanno un maggior potere di spesa, aumenta la loro propensione ad utilizzare il credito welfare nell’acquisto di beni e servizi e diminuisce di conseguenza quella al risparmio".
"Il contributo rappresentato da questo fattore", ha proseguito Joannes, "è di fondamentale importanza in un momento come questo, caratterizzato da una forte contrazione dei consumi. Dobbiamo fare in modo che gli strumenti che mettiamo a disposizione di imprese e lavoratori siano sempre più efficaci ed in grado di rispondere in maniera immediata alle diverse esigenze e ai cambiamenti di contesto. Infine, proprio per stimolare la ripresa dell’economia e offrire un supporto ai nostri partner, nei mesi scorsi abbiamo lanciato il progetto Restart, finanziato dal Fondo More than Ever, creato a livello europeo con l’obiettivo di fornire un aiuto all’ecosistema di Edenred in seguito all’epidemia Covid-19 e alle sue conseguenze, destinato soprattutto a turismo e ristorazione, due dei settori più colpiti”.
Elisabetta Castellotti di ING Italia ha chiuso il confronto affermando che: “in ING siamo convinti che solo chi ha una vita felice in tutti gli ambiti – fisico, familiare, lavorativo e sociale – possa dare un contributo professionale efficace. Il welfare gioca un ruolo importante e per questo, già durante la prima fase emergenziale, abbiamo rafforzato i servizi per i dipendenti e le loro famiglie: dal raddoppio del premio previsto dal decreto “Cura Italia”, a una copertura sanitaria aggiuntiva legata al Covid-19, fino all’introduzione di servizi di supporto psicologico individuali e di squadra. Con la recente adozione del nostro modello di Smart Working super flessibile, abbiamo aggiunto un importo mensile spendibile in servizi welfare e un contributo per l’acquisto di strumenti per rendere più confortevole il lavoro da casa. Si tratta di benefit che si integrano con altre iniziative per il benessere dei colleghi per una qualità della vita a 360°”.