Sul Corriere della Sera, per il Dibattito delle idee di Buone Notizie, il nostro Valentino Santoni propone alcune riflessioni sul valore sociale proprio del welfare aziendale. Secondo il ricercatore, la “deriva” dei fringe benefit – in corso da alcuni anni e recentemente confermata dal decreto lavoro, seppur solo per chi ha figli – rischia di far venir meno la logica su cui si basa tutta la normativa in materia.
L’aumento della quota di defiscalizzazione dei fringe – ovvero quelle misure che riguardano servizi che le imprese possono destinare ai propri dipendenti godendo di specifici benefici fiscali senza vincoli di utilizzo o destinazione – potrebbe infatti spingere molte aziende a disinvestire in sanità integrativa, previdenza, conciliazione e assistenza. Appunto, servizi dalla forte dimensione sociale.
Una legislazione più puntuale, sviluppo di reti locali, investimenti in un’ottica di filiera corta e un maggiore coinvolgimento del Terzo Settore potrebbero evitare disfunzionalità pericolose.