Tra i 650 operatori che Expo assumerà per far girare il motore dell’esposizione unviersale ci saranno anche alcuni lavoratori – tra i 60 e i 100 – di aziende dell’area metropolitana in crisi conclamata. Invece di andare in cassa integrazione o in mobilità, queste persona potranno essere impiegate temporaneamente dalla società di via Rovello.
L’obiettivo dell’accordo sperimentale che Expo, Comune e sindacati sigleranno a breve è quello di contribuire a concedere una boccata d’ossigeno a tutti: ai dipendenti che con i distacchi almeno per qualche mese in più avranno uno stipendio pieno; alle imprese in difficoltà che ‘alleggeriranno’ la gestione degli esuberi; allo Stato che in quel periodo risparmierà sugli ammortizzatori.
"In questo modo – spiega l’assessore con delega al Lavoro Cristina Tajani – riusciamo a rendere ancora più ampia la platea delle persone che si trovano ad affrontare un momento di difficoltà occupazionale e che potranno beneficiare dell’evento". Lo chiamano welfare tra aziende, in esperimento tentato "per la prima volta in Italia" che, dice Tajani, "potrebbe diventare un modello da ripetere anche dopo".
Expo, le aziende in crisi prestano i dipendenti: circa 100 persone assunte per i sei mesi
Alessia Gallione, Repubblica Milano, 15 dicembre 2014