Buoni spesa, asili nido, sanità integrativa, rimborso carburante, copertura delle spese per la badante, spese per l’istruzione dei figli. Da gennaio il welfare aziendale costa meno, perché il Governo lo ha detassato, e tra le imprese piemontesi è partita la corsa a fornire servizi ai lavoratori: secondo l’Unione industriale di Torino a oggi esistono 25 forme diverse di welfare e le aziende scelgono in base a ciò che può tornare più utile ai lavoratori.
Fiat, Ferrero e Olivetti sono solo alcuni esempi della lunga tradizione piemontese nell’ambito del welfare aziendale, e la detassazione ha reso tutto più allettante. Significativo è stato anche l’orientamento più incline al welfare contenuto nel nuovo contratto nazionale metalmeccanico, anche se i sindacati sottolineano che in nessun caso il welfare può sostituirsi al salario. La crescita del fenomeno riguarda il settore privato e anche il settore pubblico, con esempi virtuosi legati alla possibilità di convertire il premio di risultato in benefit per il benessere personale e familiare.
In questo nuovo scenario ci sono anche società che si sono specializzate nell’offrire alle imprese delle piattaforme di agevolazioni proponendo soluzioni diversificate in base alle necessità, prevelentemente nell’ambito della sanità integrativa.
Buoni spesa, palestra e visite mediche: il welfare conquista le imprese
Stefano Parola, La Repubblica, 21 febbraio 2017