L’Istituto italiano di tecnologia (Iit) di Genova fa ricerca ed è competitivo a livello mondiale. E si distingue anche per essere l’unico centro di ricerca in Italia ad avere introdotto la regola dello "stop the clock for maternity" (ferma l’orologio per la maternità), considerata una best practice a livello internazionale.
Con questo sistema i contratti a tempo determinato, subordinato o a progetto, sono prorogati per un periodo che pareggia la maternità. In pratica se una ricercatrice rimane incinta e resta a casa per sei mesi si vede "allungato" il contratto per lo stesso periodo, o meglio, scatta la sospensione del contratto di collaborazione per 180 giorni (durante i quali percepisce l’indennità di maternità dell’Inps) e il conseguente prolungamento del rapporto di collaborazione di 180 giorni rispetto alla scadenza prevista.
L’obiettivo di "stop the clock for maternity" è di non mettere le donne nella condizione di dover optare o per la carriera o per i figli, prima di essersi affermate professionalmente. L’iniziativa dell’Iit va in direzione opposta a quella dei colossi della Silicon Valley, che nei mesi scorsi hanno fatto scalpore per lo slogan «Freeze Your Eggs, Free Your Career» (congela i tuoi ovuli, libera la tua carriera), come illustrava una copertina di Bloomberg BusinessWeek. Facebook, ad esempio, offre 20 mila dollari alle dipendenti che vogliono ritardare la maternità. E voi cosa ne pensate?
Avrete figli? Vi assumiamo
Francesca Basso, La 27ª Ora, 22 gennaio 2015