Secondo una simulazione riportata da Enrico Marro sul Corriere della Sera, tra un incremento di retribuzione di 150 euro e l’equivalente concesso in servizi di welfare integrativo, azienda e lavoratore privilegerebbero di gran lunga il secondo.
Nel caso di premio in moneta, l’azienda sopporta un costo del lavoro tra tasse e contributi di 215 euro, mentre al lavoratore resta un netto di 95, una volta pagate Irpef e Inps. Nel secondo caso, le prestazioni costano 150 euro all’azienda e valgono 150 euro per il lavoratore, in quanto nessuna delle due parti deve pagare tasse e contributi.
«La novità più importante, oggi, è nella Legge di Stabilità 2016. Nell’articolo 12, in cui si parla di nuovo regime fiscale per i premi di produttività, è prevista l’introduzione del voucher nell’ambito dei piani di welfare aziendale, che permette ai dipendenti di pagare la badante, la baby sitter o l’asilo. Integrato nelle politiche di welfare aziendale, il buono permetterà anche alle imprese di piccole o medie dimensioni di accedere ad uno strumento semplice ed efficace attraverso il quale veicolare nuovi servizi ai propri dipendenti», spiega al Corriere della Sera Andrea Keller, amministratore delegato di Edenred Italia.
Arriva il Ticket Welfare
Nicola Di Turi, Nuvola del Lavoro – Corriere della Sera, 7 febbraio 2016