Il contesto di crisi e i vincoli dei bilanci pubblici e delle famiglie hanno inevitabilmente costretto a porre maggiore attenzione alla verifica della gestione e degli esiti della spesa per il sociale: 478 miliardi di euro pubblici a cui vanno aggiunti almeno altri 70 miliardi di spesa privata delle famiglie tra sanità, formazione dei figli e long term care.
Una recente rilevazione realizzata dal Censis per Forum ANIA-Consumatori dal titolo “La forza della trasparenza per il welfare italiano”, presentata il 10 novembre a Roma, ha evidenziato come, alla luce dei nuovi disagi e delle più ampie disparità sociali causate dalla crisi, il welfare attuale debba essere ripensato adottando soluzioni che innalzino la sua capacità di generare coesione sociale. Oggi il welfare con i trasferimenti sociali, al netto delle pensioni, riduce le persone a rischio povertà dal 25,4% al 19,9%: le nuove disuguaglianze possono essere affrontate meglio anche grazie a soluzioni efficaci, capaci di rendere il welfare migliore, più mirato ed efficace nel raggiungere i suoi obiettivi.
La trasparenza in questo senso può contribuire a migliorare il welfare, se utilizzata come un meccanismo virtuoso di imputazione di responsabilità e di controllo sociale dell’utilizzo delle risorse pubbliche, rendendo i diversi attori maggiormente responsabili di fronte ai cittadini. Attualmente questi ultimi hanno infatti dimostrato una sorprendente consapevolezza rispetto all’utilizzo delle risorse nel welfare. Il 50,6% dei cittadini ritiene che in passato il welfare sia stato troppo generoso, per questo sono d’accordo con una logica razionale di economicità che preveda tagli contro sprechi ed inefficienze. Il 71,4% ritiene che ci siano troppi sprechi ed eccessi nella sanità, il 71,3% nell’assistenza sociale e il 54,2% nell’istruzione. L’86,8% degli italiani è certo della presenza di frodi all’interno del welfare e un numero consistente ha dichiarato di essersi avvalso negli ultimi 12 mesi di servizi sommersi (10,9 milioni per visite mediche, 2,4 milioni per ripetizioni extrascolatiche, 2,1 milioni per badanti).
Per un buon utilizzo delle risorse nel welfare, mutue e assicurazioni possono diventare protagonisti fondamentali. Ciò può avvenire se verranno implementate regole certe e omogenee allo scopo di rendere l’offerta ai cittadini comprensibile e confrontabile. In tal senso mutue ed assicurazioni possono dare un contributo alla efficientizzazione del welfare, attivando anche un meccanismo di attento scrutinio dell’allocazione delle risorse.
In conclusione, per ottenere trasparenza sarebbe sufficiente sviluppare le numerose modalità concrete per rendere l’uso delle risorse intellegibile e aprire la strada, con regole certe ed omogenee, alla pluralità di soggetti che, dal finanziamento all’erogazione di servizi, operano nei diversi segmenti.