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Il 5 luglio si è riunita l’Assemblea annuale di ANIA, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici. In tale occasione sono stati presentati i dati relativi al mondo assicurativo e i prossimi passi che è necessario compiere per garantire una maggiore protezione delle famiglie italiane.

Come ha affermato Bianca Maria Farina, presidente dell’ANIA, è indispensabile che la spesa delle famiglie venga indirizzata verso forme mutualistiche secondo un sistema integrato tra pubblico e privato. In questa prospettiva è necessario che le compagnie assicuratrici sviluppino non solo nuovi prodotti e servizi in tema di previdenza integrativa e prevenzione, ma anche modelli di business e operativi originali che seguano logiche di servizio innovative.

I dati dimostrano come il mercato assicurativo italiano continui a mantenere un posto centrale nel sistema economico e sociale, ma nel 2016, dopo tre anni di crescita, la raccolta dei premi è diminuita dell’8,2% (2,6% in più rispetto al 2015), con un premio medio per abitante pari a 2.258 euro – inferiore rispetto a quello registrato negli altri principali paesi industrializzati.

Il confronto internazionale vede l’Italia al quarto posto in Europa e all’ottavo nel mondo per raccolta dei premi ma rispetto all’estero sono ancora poco diffuse le coperture assicurative contro i rischi del lavoro, della famiglia, della salute, del patrimonio. Si consideri infatti che il peso dei premi danni (non auto) rispetto al PIL – con un valore pari a circa l’1% – è meno della metà o in alcuni casi meno di un terzo rispetto ad altri grandi Paesi europei.

La raccolta premi nei rami vita, dopo il massimo storico raggiunto nel 2015, è stata di 102 miliardi, 11% in meno rispetto all’anno precedente. La raccolta premi nei rami danni (l’1% in meno rispetto al 2015) – che è stata pari a circa 32 miliardi – ha visto una significativa diminuzione dei premi nel ramo r.c. auto (-5,6%) ma è interessante evidenziare l’importante crescita del ramo salute (+10%), che ha raccolto oltre 2,3 miliardi di euro.

Secondo le stime, nel 2017 il ramo malattia dovrebbe aumentare ulteriormente del 7% a causa della domanda di copertura per i rischi legati alle spese mediche e agli interventi chirurgici. Inoltre la diffusione di polizze collettive legate a strumenti di welfare integrativo aziendale – favorita dall’ultima legge di Stabilità – potrebbe portare il volume dei premi di questo ramo a superare i 2,5 miliardi entro la fine dell’anno.

Entrando nello specifico dei dati relativi al sistema integrativo, gli iscritti nel nostro Paese sono meno di 8 milioni, ossia circa un quarto dei lavoratori. Per fronteggiare questo risultato l’ANIA propone di rivedere la tassazione dei rendimenti per i prodotti previdenziali, in linea con altri Paesi europei che la prevedono solo nel momento della prestazione. Nel 2016 la spesa sanitaria complessiva è stata pari a circa 149 miliardi di euro, quasi il 9% del PIL. Di questi, circa tre quarti (112,5 miliardi) sono relativi alla spesa pubblica – valore pressoché invariato negli ultimi anni – e i restanti 37 miliardi a quella privata costantemente in crescita.

Se si considera che le forme sanitarie integrative – incluse le assicurazioni – rappresentano in Italia solo il 9% della spesa privata, emerge il forte peso della spesa out of pocket che grava nelle tasche dei cittadini. La spesa privata non intermediata da polizze e fondi sanitari è arrivata nel 2016 a 37 miliardi rispetto ai 31 miliardi del 2009. Sul tema sanitario l’ANIA suggerisce inoltre un ruolo di maggior incidenza della contrattazione collettiva in tema di protezione contro il rischio di perdita di autosufficienza, tema sul quale non si è finora fatto abbastanza.

Per fronteggiare le nuove sfide, in particolare quella dell’innovazione tecnologica che impatta sulla gestione dell’attività assicurativa, è in atto un processo di innovazione del modello di business e di servizio. A tal fine l’ANIA sta attivando l’osservatorio “Ania Lab” che mira a dimostrare concretamente come l’innovazione possa contribuire alla crescita e all’evoluzione del settore.

Da ultimo, in tema di educazione al rischio, è partito il cosiddetto “Tour della Salute”, che si propone di raggiungere il territorio per offrire innovativi check-up gratuiti e diffondere la cultura della prevenzione.


Riferimenti

Rapporto ANIA 2017