Martedì 15 dicembre a Roma, presso Palazzo Baldassini – Istituto Luigi Sturzo, si è tenuta la conferenza di presentazione della SIBEC, la prima scuola nazionale per la formazione alla gestione condivisa dei beni comuni, promossa da Euricse, Labsus e l’Università degli Studi di Trento, con il sostegno di IFEL Fondazione Anci.
La scuola prenderà il via dal prossimo mese di marzo e sarà rivolta ad amministratori locali e a professionisti, con lo scopo di formare delle professionalità in grado di contribuire alla rivitalizzazione dell’enorme patrimonio pubblico italiano (servizi, spazi ed edifici attualmente in stato di abbandono o di degrado) e alla creazione di nuove opportunità di sviluppo e di occupazione per la comunità.
Il primo corso base della scuola si articolerà in quattro moduli che si terranno in quattro città italiane (Milano, Caserta, Firenze, Lecce) dove i partecipanti al corso potranno entrare in contatto con realtà ed esperienze eterogenee. La scuola vuole porsi come “laboratorio itinerante”, come specificato dai responsabili di Euricse. Tra gli argomenti salienti del corso:
- "Beni comuni e società della condivisione" (marzo, Milano)
- "Riconoscere e attivare le risorse" (aprile, Caserta)
- "Governance e modelli organizzativi" (maggio, Firenze)
- "Manutenzione e sostenibilità" (giugno, Lecce)
Il progetto SIBEC mette in luce come nella gestione dei beni comuni sia sempre più evidente ed importante l’impegno e il coinvolgimento congiunto di primo e secondo welfare. Nel convegno di presentazione del 15 dicembre, l’Ad di Euricse, Gianluca Salvatori, ha evidenziato il ruolo decisivo delle imprese sociali nella salvaguardia del benessere collettivo. “L’economia sociale, ossia non orientata al profitto ma al benessere collettivo, in totale dà occupazione a quasi un milione di addetti, serve quasi 6 milioni di utenti in diversi settori con circa 100 mila organizzazioni attive sul territorio nazionale. Laddove le imprese sociali si metteranno al servizio dei beni comuni, favorendone la sostenibilità nel lungo periodo, contribuiranno ancor più positivamente sul benessere dell’intera società" chiosa Salvatori.
Accanto alle imprese sociali, è sempre più manifesto l’interesse dei cittadini stessi per i beni comuni. Secondo Giorgio Arena, presidente di Labsus, “il rapporto fra pubblica amministrazione e cittadini è stato rinnovato laddove è stato adottato il Regolamento di Labsus per l’amministrazione condivisa. Tale strumento ha permesso ai cittadini disponibili e interessati di attivarsi in modo volontario e altruistico per la cura dei beni comuni”. Labsus è un laboratorio per l’attuazione del principio di sussidiarietà, dove si elaborano idee, si raccolgono esperienze e materiali di ogni genere, si segnalano iniziative da parte dei cittadini.
In ultimo ma non per importanza, va sottolineato il contributo dell’Università di Trento nel progetto, la cui esperienza di ricerca, come rimarcato dalla prorettrice dell’università, Barbara Poggio, “può contribuire e mettersi al servizio delle conoscenze e delle competenze necessarie alle diverse professionalità coinvolte”. Le iscrizioni al corso saranno aperte dal 22 febbraio 2016 e si rivolgeranno a un massimo di 25 partecipanti che saranno selezionati sulla base del loro curriculum.
Riferimenti: