Nel 2015 la spesa per la protezione sociale nella UE si è assestata su una media del 29% del Pil, con un leggero incremento rispetto al 2010 quando la media era del 28,6%. La voce più importante della protezione sociale è la spesa per le pensioni di vecchiaia che copre in media il 45% del totale. Una media ampiamente superata in Grecia (65%), Italia e Portogallo (entrambi al 58%), Romania e Cipro (entrambi al 55%), mentre quote più basse le troviamo in Irlanda (33%), Lussemburgo e Germania (entrambi al 39%), Regno Unito (41%) e Belgio (42%).
L’assistenza sanitaria e le prestazioni di disabilità assorbono invece in media il 37% della spesa totale con variazioni dal 26% di Cipro e Grecia a oltre il 40% in Croazia (46%), Germania e Paesi Bassi (entrambi al 43%), Regno Unito (41%) e Slovacchia (40%). L’Italia si ferma al 28,9 per cento. Nel nostro paese, infine, sono residuali le spese per i sussidi per famiglie e infanzia, la disoccupazione e per la casa e l’esclusione sociale.
Welfare: in Europa assorbe il 29% del Pil. In Italia soprattutto pensioni: per loro il 58% della spesa
Quotidiano Sanità, 12 dicembre 2017