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Il 27 febbraio, lo Spi Cgil (Sindacato pensionati italiani) ha pubblicato un’analisi dei bilanci di previsione di 7.537 comuni italiani. I risultati sono scoraggianti. Ad un aumento generalizzato della pressione fiscale (+11% di imposta sui redditi, +12% di Tarsu e +7,2% di entrate non fiscali derivanti prevalentemente da tariffe e multe) non solo non è corrisposto un incremento proporzionale della spesa per servizi, bensì si è assistito ad un’ulteriore significativa contrazione della stessa.

I dati parlano del 2011 come dell’annus horribilis delle politiche sociali in Italia, con la drastica riduzione dei fondi nazionali, scesi del 63%. Tra questi, poi, il Fondo per la non autosufficienza è stato addirittura azzerato. Le famiglie italiane – a favore delle quali la spesa sociale italiana si situa già da tempo sotto la media OCSE (1,4% del PIL contro il 2,23%) – affronteranno questo 2012 con un ridotto sostegno dello Stato nei settori dell’infanzia, dell’adolescenza e della long-term care. Ciò che però colpisce, del rapporto Spi Cgil, è la conferma che la maggior parte delle risorse comunali (oltre il 60%) viene assorbito dalla macchina burocratica, e solamente il 30% delle risorse può quindi essere impiegato nei servizi di welfare.

In questo quadro, gli investimenti dei comuni destinati alla realizzazione e alla manutenzione straordinaria di infrastrutture sono crollati nell’ultimo anno dell’8,8% (con picchi di oltre il 16% nel Nord-est). A preoccupare, tuttavia, come sottolinea l’analisi, è soprattutto la difficoltà dei comuni italiani di perseguire il pareggio di bilancio. Questa situazione comporta l’impossibilità futura di sostenere parte della spesa corrente. Ne consegue che se non verranno “immesse” nel sistema nuove risorse, il welfare comunale rischia di scomparire sotto la pressione dei disavanzi di bilancio.

 

Riferimenti

Spi Cgil, “L’analisi dei bilanci di previsione dei Comuni” (scheda di sintesi)

Spi Cgil, “Le manovre locali per il 2011. L’analisi dei bilanci di previsione dei comuni italiani”, a cura di Francesco Montemurro