Nel settore privato, lo smart working semplificato non è stato prorogato. Nel pubblico, invece, il quadro è più complesso e, come spiega Diana Cavalcoli sull’Economia del Corriere della sera, la situazione è “a macchia di leopardo“.
Il punto, scrive Cavalcoli, è che “nelle Pubbliche amministrazioni centrali le regole sono dettate dai «Piao», ovvero i Piani integrati di attività e organizzazione. Che, però, sono diversi da ministero a ministero“.
Al Ministero del Lavoro, per esempio, i lavoratori con malattie anche gravi o con figli fino ai 14 anni possono svolgere da remoto non più di 3 giorni a settimana e non più di 12 al mese. In altri casi, invece, come quello del Ministero dell’Interno, non esistono limiti precisi.