Sale a 500 milioni di euro il Fondo per la non autosufficienza. Lo ha dichiarato questa mattina il ministro Giuliano Poletti, all’interno del Tavolo per la non autosufficienza convocato d’urgenza ieri per oggi: i 50 milioni si aggiungeranno con un emendamento da presentare al Senato. Proprio questa mattina a Roma era in corso la manifestazione promossa dal Comitato 16 novembre, con un presidio davanti al MEF, che è solo l’espressione più evidente e decisa della diffusa e condivisa richiesta di maggiori risorse per il Fondo.
Nella legge di bilancio appena approvata dalla Camera invece le risorse per il Fondo Non Autosufficienza salivano di soli 50 milioni, non cento, attestandosi quindi a 450 milioni. «La Fish pur apprezzando lo sforzo e il valore del percorso avviato, ha espresso insoddisfazione per la copertura finale. Nonostante l’apprezzabile sforzo di rendere strutturale il Fondo e l’aumento delle risorse già previsto in legge di stabilità, è convinzione consolidata che 450 milioni fossero ancora insufficienti a traguardare politiche che escano dalla sperimentazione. Il nostro impegno prosegue in sede parlamentare e istituzionale per una più significativa copertura economica e il Ministro Poletti, da parte sua, si è impegnato a perseguire tutte le vie per cercare ulteriori incrementi e renderli strutturali, non facili da ottenere con gli attuali vincoli di bilancio, e a riconvocare il Tavolo la prossima settimana», anticipa Vincenzo Falabella, presidente della Fish. Insomma, martedì potrebbe esserci una nuova buona notizia, con altri 50 milioni che a partire dal 2018 porterebbero il Fondo a 550 milioni di euro.
Per il Segretario Confederale della Cisl, Maurizio Bernava, «serve soprattutto costruire consenso politico ed una larga condivisione rispetto agli obiettivi, le azioni, gli interventi da mettere in campo per offrire concrete risposte e servizi quantitativamente e qualitativamente adeguati in ogni territorio. L’impegno assunto dal Ministro Poletti e dalla Sottosegretaria Biondelli di incrementare le risorse previste nel Fondo nazionale e di formalizzare una sede permanente di confronto con la definizione di un preciso programma di lavoro sono risultati che apprezziamo e che sosterremo ancora. La non autosufficienza rappresenta ormai una priorità del nostro insufficiente sistema di welfare. La platea sempre più ampia delle persone con disabilità o non autosufficienti, i bisogni assistenziali crescenti ed i sistemi di risposta fortemente inadeguati e disomogenei nel Paese stanno creando sempre maggiori disagi alle famiglie gravate di carichi di cura ormai economicamente e socialmente insostenibili».