Circa il 30% della spesa per pensioni assistenziali destinate ai poveri finisce nella disponibilità di famiglie delle classi medie o alte. A dirlo l’inchiesta della Fondazione Zancan pubblicata su Vita del mese di febbraio, che approfondisce questo tema a partire dai dati pubblicati sul rapporto povertà 2014 della Fondazione Zancan “Welfare generativo. Responsabilizzare, rendere, rigenerare”.
Nella prima parte del dossier di Vita, Stefano Arduini prova a definire meglio alcuni dei difetti che contraddistinguono il nostro sistema previdenzale, come l’utilizzo del reddito invece che del patrimonio in stock per stabilire il diritto all’assegno sociale. Arduini spiega poi come il rapporto sulla povertà della Fondazione Zancan abbia gettato "il sasso nello stagno", denunciando dati alla mano come circa il 30% delle pensioni assistenziali agli over 65 sia percepito dalle famiglie più ricche.
Nell’articolo di Tiziano Vecchiato si sottolinea quindi come la lotta alla povertà è una missione impossibile senza responsabilizzazione, rendimento della raccolta fiscale è deficit di giustizia. Senza rigenerare le risorse si crea una welfare degenerativo, che fa implodere il sistema di fiducia e scoraggia le capacità necessarie per una socialità più solidale. All’interno del dossier anche un commento di Leonardo Becchetti, che ipotizza un patto generazionale per affrontare il problema di beni e attività "immobilizzate" appartenenti ad anziani poveri.
Lo spreco del Welfare
Vita, Febbraio 2015 (fonte: Fondazione Zancan)
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