Enrico Marro ha intervistato Tito Boeri, nuovo Presidente dell’INPS, che ha spiegato al giornalista del Corriere della Sera gli obiettivi che si è posto per cambiare il volto dell’isitituto previdenziale.
Per Boeri le priorità sono la trasparenza e il miglioramento dell’immagine dell’INPS, che potranno essere perseguite andando a intervenire sulla qualità e l’efficienza dei servizi. In cima alla lista delle misure necessarie all’operazione c’è la partenza della mitica "busta arancione", che fornirà ai singoli cittadini il proprio conto contributivo aggiornato e la stima della pensione. Nel 2015 avranno accesso al servizio tutti i lavoratori dipendenti privati, mentre per quelli pubblici ci vorrà più tempo data la difficoltà a ricostruire i versamenti effettuati. Nel 2016 dovrebbe essere possibile anche per i parasubordinati.
Altro passo importante sarà la fase di ristrutturazione interna dell’ente, attraverso interventi di riordino delle direzioni centrali, e la modifica della governance grazie a una maggiore interconnessione con l’Inail, mettendo di fatto fine al sistema duale che finora ha contrapposto il presidente al direttore generale. La proposta presentata al governo prevede un consiglio di amministrazione di tre membri, compreso il presidente, e un direttore generale scelto dallo stesso CdA anziché dal governo. Inoltre sarà rivisto il ruolo del Consiglio di indirizzo e vigilanza, che sarà composto da membri delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali effettivamente rappresentative e ricondotto a un ruolo di controllo, evitando funzioni di cogestione.
Boeri ha quindi affrontato il tema degli ammortizzatori sociali e degli esodati, parlando di nuove strade per "spendere meglio le risorse pubbliche, prevedendo per esempio un reddito minimo per contrastare le situazioni di povertà, finanziato dalla fiscalità generale". Al centro dei pensieri di Boeri anche lo sviluppo di un sistema previdenziale più flessibile, che permetta l’uscita anticipata dal lavoro a fronte di pensioni proporzionalmente più leggere, e l’opportunità di un ricalcolo contributivo delle pensioni in pagamento.
«Età flessibile per le pensioni»
Enrico Marro, Corriere della Sera, 3 marzo 2015