Negli ultimi decenni l’Italia ha visto crescere significativamente l’aspettativa di vita. Ma una vita più lunga non sempre corrisponde a una migliore qualità della salute tra gli anziani, soprattutto in determinate situazioni.
Un’analisi di Paolo Pasetti e Loris Vergolini pubblicata su Neodemos esamina i profili di salute degli italiani over 55, mettendo in luce importanti disuguaglianze sociali e fattori socio-economici che influiscono sul benessere di questa fascia di popolazione. Lo studio ha individuato quattro distinti profili di salute, rivelando che in generale il 40% degli anziani gode di buone condizioni, mentre circa il 25% presenta problemi di salute significativi.
Fattori come il livello di istruzione, il reddito e la distribuzione territoriale hanno un impatto significativo sullo stato di salute degli anziani. Anche le differenze di genere sono evidenti: le donne, infatti pur vivendo più a lungo degli uomini, soffrono maggiormente di limitazioni funzionali e di una salute complessiva peggiore. Inoltre, le disparità tra il Nord e il Sud del paese influenzano l’accesso ai servizi sanitari, contribuendo a un panorama sanitario disomogeneo.
L’analisi di Pasetti e Vergolini evidenzia la necessità di politiche mirate per ridurre queste disuguaglianze e promuovere un invecchiamento sano e inclusivo. Affrontare la sfida dell’invecchiamento, come ha spiegato recentemente Franca Maino, richiede un approccio integrale capace di considerare tutte le dimensioni del benessere e della salute, ma anche della socialità e della mobilità, fino alle politiche digitali e ambientali, garantendo pari opportunità di accesso ai servizi per tutti gli anziani.