Nella legge di bilancio sono stati stanziati 43 milioni di euro per il contrasto alla violenza di genere. L’emendamento è stato presentato dalle opposizioni e successivamente votato all’unanimità in commissione Bilancio al Senato, e ha destinato interamente a questa causa tutte le risorse disponibili.
Dei 100 milioni assegnati quest’anno per finanziare progetti sostenuti dai parlamentari, 40 milioni erano destinati all’opposizione. La novità sta nel fatto che tutti questi fondi siano stati utilizzati per un unico scopo. Si tratta di un chiaro posizionamento e segnale di responsabilità di fronte ai recenti fatti.
Come spesso sottolineiamo, non si può parlare di violenza maschile contro le donne solo a ridosso del 25 novembre. Questo fatto ha in sé un risvolto pratico nei confronti di una questione particolarmente sentita dall’opinione pubblica, nonostante i fondi stanziati (140 milioni in totale) siano comunque meno della metà di quelli stanziati nel 2022 (che erano 330 milioni). Le risorse verranno destinate a iniziative per il contrasto alla violenza contro le donne, come il reddito di libertà, cioè il contributo economico per le donne vittime di violenza stanziato dall’INPS, che arriva fino a 400 euro al mese per un massimo di 12 mesi.