Si fa presto a citare i Neet, l’ormai celebre generazione di under 30 “né né”: né allo studio né al lavoro, disponibili all’impiego ma scettici sull’ipotesi di essere assunti. Solo tra 2005 e 2015, la percentuale di aderenti alla categoria in una fascia sensibile come quella 18-29 anni si è gonfiata dal 22,8% al 31,1% (+8,3%). C’è chi riduce tutto alla sindrome dello scoraggiamento, ma la questione è più articolata: «Non possiamo imputare tutto allo scoraggiamento, perché è una componente che fa parte della congiuntura e si percepisce ovunque. Ci sono questioni strutturali che spiegano questo tasso così elevato di “mancata partecipazione” sul mercato italiano» fa notare Emilio Reyneri, ordinario di sociologia dei processi economici e del lavoro alla Bicocca di Milano. Abbiamo provato a rilevare quali.
Né lavoro né studio: ecco perché si diventa «inattivi» prima dei 30 anni
Alberto Magnani, Il Sole 24 Ore, 18 gennaio 2016