Mercoledi 15 aprile in quasi 200 città degli Stati Uniti migliaia di lavoratori “a basso salario”, o low-wage workers, hanno scioperato, durante una giornata di protesta nazionale nell’ambito della campagna #fightfor15. “Fifteen” sta per i 15 dollari all’ora che i lavoratori chiedono come salario minimo, un aumento stellare rispetto all’attuale salario minimo federale di 7,25 dollari, in realtà superato, in genere di poco, in quasi tutti gli Stati.
È una questione politicamente molto calda, non solo perché quasi certamente influenzerà il prossimo dibattito elettorale ma anche perché i bassi salari pesano sulle casse pubbliche. Si calcola che il welfare statunitense spenda circa 153 miliardi di dollari l’anno per sostenere i low-wage workers. Le paghe, infatti, sono talmente basse che, pur lavorando a tempo pieno, con orari di lavoro lunghissimi e alle dipendenze di giganti del mercato, molti lavoratori sono costretti a ricorrere a una qualche forma di assistenza pubblica per arrivare alla fine del mese.
La lotta per il salario minimo in America
Valerio De Stefano, Lavoce.info, 23 aprile 2015