Secondo il Rapporto 2017 di Almalaurea sul profilo dei diplomati, le donne italiane fanno più libero volontariato e libere attività culturali. Sempre le donne, tendenzialmente, proseguono gli studi all’università: 77 per cento delle ragazze contro il 63 per cento dei ragazzi.
Questo lungo viaggio d’impegno culturale, però, ancora non approda alle legittime soddisfazioni lavorative. Le donne italiane registrano, sì, risultati più brillanti lungo il percorso formativo e in quasi tutti gli indirizzi di studio, ma sul mercato del lavoro scontano ancora un forte divario in termini occupazionali, contrattuali e soprattutto retributivi.
Inoltre, la lettura dei dati conferma che le donne sono più penalizzate sul lavoro se hanno figli. Il divario in termini contrattuali e retributivi tra uomini e donne, infatti, aumenta in presenza di figli: a cinque anni dalla laurea sale addirittura a 29 punti percentuali. Il tasso di occupazione crolla al 61% per le donne con figli (resta all’80 per cento per le donne senza). Per le madri i contratti a tempo indeterminato scendono al 47 per cento.
Il gap delle donne: più brave a scuola, meno pagate sul lavoro
Corrado Zunino, La Repubblica, 8 marzo 2018