Parallelamente alla ripresa economica post pandemica stiamo assistendo ad un altro fenomeno che merita attenzione. Parliamo della “Great Resignation“, come ribattezzata negli Usa, ovvero la “grande dimissione”. Con la pandemia molte persone hanno avuto l’occasione di interrogarsi e riflettere sulla propria vita, il proprio lavoro e il livello di benessere percepito. E questa nuova consapevolezza, in molti casi, ha portato ad un elevato numero di dimissioni dal posto di lavoro.
Un rapporto di Area Studi Legacoop e Prometeia, spiega Repubblica, mostra come anche l’Italia sia interessata da questo fenomeno. Nei primi 9 mesi del 2021 le dimissioni volontarie dei dipendenti a tempo determinato sono aumentate del 31% rispetto all’anno precedente; oltre 1,3 milioni di persone hanno scelto di lasciare volontariamente il proprio lavoro.
Ma la caratteristica peculiare di queste dimissioni volontarie è che ad esse spesso non segue un nuovo impiego, ma un’uscita permanente dal mercato del lavoro. Dobbiamo chiaramente ancora vedere se questo sia un fenomeno passeggero o meno. È però indubbio che se non lo fosse sarebbero necessarie riflessioni e politiche del tutto nuove per comprenderlo e affrontarlo.