Negli ultimi anni il dibattito sulla parità di genere in Italia si è intensificato ed allargato. È orami un tema trasversale di cui tutti i soggetti economici sono chiamati ad occuparsi, perché occupazione femminile non significa solo pari diritti, ma soprattutto crescita economica, opportunità di produrre reddito e ricchezza in un Paese in cui le risorse sembrano sempre più scarse e la ricerca di nuove strade per lo sviluppo è prioritaria.
Le donne hanno da anni superato gli uomini nei livelli di istruzione e il lavoro femminile è riconosciuto come il principale motore di crescita dell’economia mondiale degli ultimi decenni. Il nostro basso tasso di occupazione femminile può quindi essere letto anche come un’opportunità, che l’Italia deve sfruttare per far crescere il Paese.
Tuttavia come è possibile trasformare questa opportunità in risultato? Paola Profeta propone una lunga riflessione sulla 27 Ora, indiviudando alcuni elementi che potrebbero fare la differenza. Tra le misure più innovative anche lo smart-working, l’organizzazione del lavoro basata sulla flessibilità di orari (e di sede) dove quello che conta sono gli obiettivi raggiunti dal singolo lavoratore. Uno strumento che grazie alla tecnologia può comportare una rivoluzione culturale nella concezione del lavoro.
Dalle quote allo smart-working Ecco perché la parità dei diritti stimola la crescita economica
Paola Profeta, La 27ª Ora, 5 marzo 2015