Ho letto il libro “Didatticaduepuntozero. Scenari di didattica digitale condivisa” a cura di Alberto Panzarasa. Un testo agilissimo – circa 140 pagine – edito da Ledizioni nella collana “I libri di Copyleft-Italia.it”, composto da sei capitoli a cui hanno contribuito sette autori: Marco Cau e Graziano Maino (Capitolo 1), Alberto Panzarasa (Capitolo 2), Maria Aurora Mangiarotti (Capitolo 3), Marzio Rivera (Capitolo 4), Simone Aliprandi (Capitolo 5), Riccardo Colangelo (Capitolo 6). Tutti riconosciuti esperti dei rispettivi settori e tutti impegnati in prima linea nella formazione sul tema dell’innovazione nella didattica.
Il testo nasce dalla collaborazione tra una rete di scuole e un gruppo di esperti che, a vario titolo, hanno collaborato con le stesse in questi anni. Il rapido cambiamento della società e del mondo del lavoro costringono infatti la scuola a ripensarsi per mantenere la sua efficacia. Il volume propone interessanti contributi sull’innovazione didattica, sulle opportunità offerte dalle tecnologie, sulle opportunità di crescita legate alle reti di scuole e sulle potenzialità di sviluppo che si possono innescare attraverso processi di collaborazione e di condivisione.
Temi nuovi per la scuola, ma ormai ineludibili. Ne ho apprezzato il mix di entusiasmo, rigore e chiarezza con cui gli autori parlano, con linguaggio chiaro, di argomenti che oggi stanno entrando nel mondo della scuola, da una parte destinati a rimodularne l’organizzazione, dall’altra assumendo un ruolo specifico nella riflessione didattica. Una vera e propria guida sono i consigli di Panzarasa che nel suo capitolo, attraverso tappe e esempi di buone pratiche, sintetizza i momenti essenziali della progettazione e pianificazione delle attività di formazione.
La scuola come centro di informazione e comunicazione è l’oggetto del capitolo a cura di Marzio Rivera. Si fa chiarezza dei termini quali usabilità, accessibilità, trasparenza nei siti web di istituto. Vengono proposti strumenti di check e riferimenti normativi essenziali. Capitolo indispensabile per il webmaster, che spesso è un docente, ma utilissimo anche per chi lo coadiuva.
In ventuno pagine Simone Aliprandi indaga la complessità del rapporto tecnologia-diritto, in particolare sul diritto d’autore nel web. Senza rinunciare ai tecnicismi necessari, il contributo si segnala per la grande chiarezza, grazie allo stile linguistico tipico dell’autore, all’inserimento di testi normativi tagliati ad hoc all’interno della spiegazione, all’uso di tabelle e grafici. Le definizioni dei vari tipi di licenze (descritte secondo il modello “sei fai così… allora devi…”) e soprattutto la tecnica espositiva del quesito-risposta aiutano il lettore a districarsi su una materia così complessa e ancora “in fieri”.
Infine, di grande interesse il contributo di Riccardo Colangelo (dedicato ai riflessi penali della navigazione online) proprio per l’importanza e gravità del tema. Anche in questo caso, la materia giuridica, i molteplici riferimenti normativi sono organizzati in modo da poter orientare il non specialista che legge, e l’autore ha saputo essere divulgativo senza essere banale.
Il libro è stato per la prima volta presentato in pubblico da uno degli autori (Simone Aliprandi), durante un evento di formazione tenutosi al Liceo Joyce di Ariccia; ed è stato ufficialmente presentato da (quasi) tutti gli autori lo scorso 17 gennaio presso la Libreria Namastè di Tortona (si veda il video integrale della presentazione).
L’opera, rilasciata con una licenza Creative Commons molto libera, è interamente disponibile online alla pagina.