La popolazione occidentale sta sempre più invecchiando. Secondo un rapporto Istat di Aprile 2017, le previsioni per il futuro della popolazione italiana non sono rosee: le nascite non copriranno i futuri decessi e al contempo la capacità di sopravvivenza aumenterà. Questo implicherà un aumento dell’età media da 44 anni attuali, ai 50 anni del 2065.
In risposta a queste prospettiva, sta nascendo in Danimarca una nuova soluzione per il sostegno residenziale degli anziani: si fa strada un modello fondato sulla vicinanza con i propri amici e il vivere in comunità. Il modello è costituito da villaggi privati dove ogni abitante ha la propria casa, ma condivide gli spazi comuni con gli altri membri della comunità. L’obiettivo è quello di unire la comodità dello spazio privato, con la possibilità di socializzare con i propri amici e conoscenti. Quelli che scelgono questa soluzione, progettano insieme la comunità, scelgono gli abitanti coinvolti, cooperano per la manutenzione e la gestione del villaggio.
Il modello è visto positivamente, non solo perché favorisce la socialità dell’anziano che altrimenti rischierebbe di essere lasciato solo, ma anche perché, grazie alla convivenza con altre persone, permette di risolvere con più facilità alcuni problemi assistenziali non gravi. Il modello sta avendo molto successo sia in Europa che negli Stati Uniti.
Oltre al villaggio con abitazioni private, si sta facendo largo una forma di cohousing: più inquilini, anziani e non, decidono di coabitare nella stessa casa. Chi ne ha la possibilità, può affittare le stanze ospitando altri anziani o studenti universitari. In cambio, questi ultimi collaborano nei lavori domestici, nel pagamento delle bollette e tengono loro compagnia.
Addio case di riposo, gli anziani passeranno la vecchiaia con gli amici
Qui Finanza, 27 marzo 2018