Nei giorni scorsi è stato pubblicato il nuovo working paper del Laboratorio di Politica Comparata e Filosofia Pubblica (LPF), che all’interno del Centro Einaudi promuove attività di studio, documentazione e dibattito sulle principali trasformazioni della sfera politica nelle democrazie contemporanee. Curato da Beatrice Magni e Francesca Pasquali, “Giustificare il welfare state. Ragioni a confronto” offre diversi spunti interessanti a coloro i quali si occupano di politiche sociali, poiché mira a definire ed approfondire le ragioni di carattere normativo che determinano l’intervento pubblico sul fronte del welfare.
Come spiegano le autrici, a partire dal secondo dopoguerra l’erogazione di servizi di welfare ha smesso di rispondere a istanze umanitarie ed è diventata a pieno titolo una questione di giustizia. E’ questo elemento che fa si che l’intervento pubblico nel settore del welfare sia giustificato in forza di diritti sociali – o più in generale diritti di cittadinanza – e consente che le politiche pubbliche assumano (anche) l’onere di controbilanciare i rischi rispetto ai quali gli individui non sono responsabili – rischi legati ai cicli di vita, alla malattia e alle conseguenze generate dall’economia di mercato – e dai quali pertanto devono essere protetti. Il paper sottolinea come queste politiche sociali siano state giustificate, al di là delle logiche di mercato, anche da finalità redistributive ed egualitarie o dalla necessità di sottrarre alcuni ambiti, quali la sanità o l’educazione, alla logica del mercato per assicurare l’eguaglianza delle opportunità ai cittadini.
L’impegno pubblico sul fronte del welfare si è da sempre contraddistinto per il tentativo di trovare un equilibrio tra i valori e i principi propri della tradizione pubblica delle società liberali e democratiche, dalla libertà all’uguaglianza, dalla solidarietà all’efficienza. Si tratta, dunque, di trovare un punto di equilibrio capace di configurare una nuova forma e formula di welfare state, che sia all’altezza delle critiche che gli vengono mosse e delle sfide che dovrà affrontare.
Le autrici spiegano tuttavia come tutt’oggi non manchino punti di tensione sia tra i diversi principi normativi su cui la giustificazione del welfare state si fonda (libertà e uguaglianza), sia tra le varie finalità che persegue (soddisfare bisogni e garantire l’efficienza del mercato), così come tra i differenti valori che promuove (giustizia e solidarietà).
Riferimenti