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Quella demografica è tra le questioni più cruciali per l’Italia, afflitta da quella che Maurizio Ferrera ha indicato come la "sindrome delle culle vuote". Nel nostro Paese le nascite sono in costante calo ma, fino ad ora, l’Italia non sembra essere stata capace di sviluppare politiche pubbliche e interventi collettivi per affrontare questa sfida. Proprio per provare a far luce e a affrontare tale problematica è nata l’Alleanza per l’infanzia, un network di associazioni, rappresentanti della società civile e studiosi che condivide l’urgenza di sensibilizzare e fare pressione sull’opinione pubblica e il mondo politico. Di seguito riportiamo i contenuti del comunicato diffuso in occasione della fondazione di questa nuova rete.

La sfida demografica che nessuno riesce a cogliere

In Italia nascono pochi bambini e bambine. Siamo un Paese che ormai da tempo si sta lentamente spegnendo sotto il profilo della vitalità demografica. Le cause non vanno cercate tanto in un calo del desiderio di avere figli, ma soprattutto nelle difficoltà crescenti che incontrano coloro che vorrebbero averne o che ne hanno già. Molti genitori non ricevono un sostegno adeguato rispetto alle responsabilità di crescere un figlio. I trasferimenti monetari sono frammentari e i congedi non adeguatamente sostenuti economicamente. Le madri, in particolar modo, sono spesso penalizzate sul mercato del lavoro. Molti bambini e bambine sperimentano livelli di diseguaglianza e povertà inaccettabili in un paese civile e democratico.

Benché tutti gli studi mostrino l’importanza, accanto al ruolo cruciale della famiglia, di poter fare esperienze educative precoci anche in contesti non esclusivamente familiari, in Italia i servizi socio-educativi per l’infanzia hanno livelli di copertura ancora molto bassi, fortemente differenziati a livello territoriale e costi che rischiano di renderli inaccessibili per molte famiglie. 

Complessivamente, quindi, il nostro Paese non sembra essere stato capace fino ad ora di sviluppare politiche pubbliche e interventi collettivi all’altezza delle sfide strategiche per la crescita solida del paese, la quale deve avere alla base la possibilità di adeguata educazione e promozione dello sviluppo umano a partire dalla prima infanzia e in coerenza con il benessere relazionale ed economico della famiglia.


L’Alleanza per l’Infanzia: una rete eterogenea, che punta ad allargarsi

Alla luce di queste considerazioni, nasce l’"Alleanza per l’infanzia". I promotori sono soggetti diversi – appartenenti alle associazioni, alla società civile e al mondo della ricerca – che hanno a cuore il benessere di tutti i bambini e bambine e adolescenti. Condividono la responsabilità e l’urgenza sia di sensibilizzare e fare pressione sulla politica, perché operi le riforme e le iniziative necessarie, sia di sollecitare e sostenere le imprese e le comunità locali, perché costruiscano ambienti più favorevoli ai bambini/e, ai ragazzi/e e ai loro genitori.

Aderiscono attualmente all’Alleanza per l’infazia le seguenti associazioni: Acta, ARCI, Associazione Culturale pediatri, Centro per la salute del bambino, le sigle sindacali CGIL, CISL e UIL, Cittadinanza attiva, Gruppo Nazionale Nidi e infanzia, Legacoopsociali, Percorsi di secondo welfare, Save the Children, Sbilanciamoci, UNICEF Italia.

Hanno inoltre sottoscritto il programma dell’Alleanza gli studiosi: Del Boca Daniela, Jessoula Matteo, Madama Ilaria, Mencarini Letizia, Naldini Manuela, Pavolini Emmanuele, Ranci Ortigosa Costanzo, Rosina Alessandro, Sabatinelli Stefania, Sabbadini Linda Laura, Saraceno Chiara, Simonazzi Anna Maria, Tamburlini Giorgio, Tomassini Cecilia, Franca Maino.

Proprio per la sua vocazione plurale e inclusiva, l’Alleanza è aperta ed invita altre istituzioni, associazioni e realtà della società civile ad aderire, purché condividano gli obiettivi di fondo di tale esperienza. 


I temi prioritari

Alla luce del dibattito attualmente in corso in Parlamento, l’Alleanza considera in questo momento tre grandi temi come prioritari:

  • sostegno economico: realizzare un sistema unificato di trasferimenti monetari alle famiglie per sostenere i costi dei figli lungo tutto il percorso di crescita tramite l’istituzione di un assegno unico universale, a partire dall’accorpamento dei trasferimenti esistenti;
     
  • servizi socio-educativi: ampliare l’offerta di servizi socio-educativi di qualità per la primissima infanzia, rendendoli davvero universali, tramite l’aumento quantitativo dell’offerta di servizi pubblici e privati convenzionati, l’abbassamento progressivo delle rette per tali servizi, il riconoscimento e la tutela delle condizioni occupazionali di chi lavora ed è impegnato in questo settore;
     
  • congedi: a) rafforzare il sistema dei congedi di maternità, rendendolo effettivamente fruibile a tutte le fattispecie di lavoratrici a prescindere dalla storia contributiva, comprese quelle autonome che hanno forti difficoltà di accesso; b) sostenere la partecipazione dei padri alla cura dei figli, tramite il rafforzamento del congedo di maternità e la sua estensione a tutte le fattispecie di lavoratori; c) ampliare e retribuire meglio i congedi parentali per renderli effettivamente più fruibili.

L’adesione di Percorsi di secondo welfare

Alla luce degli obiettivi proposti, e vista l’autorevolezza dei soggetti che già ne fanno parte, siamo felici di annunciare che anche Percorsi di secondo welfare ha deciso di aderire all’Alleanza per l’Infanzia. La nostra speranza è di poter contribuire positivamente al raggiungimento delle finalità fissate mettendo al servizio del network le nostre competenze nell’ambito della ricerca e della disseminazione, per esempio attraverso il Focus ZeroSei.


Per approfondire

Qui trovate il parere dell’Alleanza per l’Infanzia sulle norme contenute nel Disegno di legge di bilancio 2020 in merito alle disposizioni in favore della famiglia e sulla proposta di Legge Delrio, Lepri e altri sull’assegno unico e la dote unica per i servizi.