Il 17 marzo 2020 su Buone Notizie del Corriere della Sera è stata pubblicata l’inchiesta dedicata a natalità e welfare, curata dal nostro Laboratorio. Di seguito trovate il commento di Lorenzo Bandera che spiega gli obiettivi della neonata Alleanza per l’Infanzia per invertire il trend demografico del nostro Paese. Qui invece trovate l’articolo di contesto scritto da Paolo Riva e l’infografica a corredo dell’inchiesta.
Il fatto che l’Italia stia invecchiando è ormai chiaro a tutti. Meno chiare sono forse le conseguenze che questo trend demografico comporterà per il nostro Paese nel medio-lungo periodo, in particolare per il suo sistema di welfare. In assenza di ricambio generazionale si continuerà a modificare il rapporto tra pensionati e lavoratori, con pesanti ricadute sul sistema previdenziale. Per garantirne la sostenibilità saranno necessari inevitabili interventi che rendano meno generosi gli assegni previdenziali (attuali e futuri) e/o che innalzino l’età pensionabile in un contesto in cui i percorsi lavorativi, peraltro, saranno sempre più frammentati e disomogenei. Il Sistema Sanitario Nazionale – di cui in questi giorni stiamo sperimentando concretamente l’importanza e la contestuale fragilità – dovrà dare risposta a un numero crescente di persone con problemi di salute legati al crescere dell’età: andranno individuate nuove risorse economiche, umane e tecnologiche per farvi fronte. Ma dove troveremo i soldi? Al contempo, anche a causa della cronicizzazione di alcune patologie, cresceranno in quantità e tipologia le necessità di cura e assistenza di lungo periodo degli anziani (long-term care), con effetti immaginabili su famiglie, operatori (assistenti familiari, infermieri, volontari) e strutture.
Come si può affrontare questa situazione? L’Alleanza per l’infanzia è un nuovo network di associazioni, rappresentanti della società civile e studiosi che ritengono che per invertire le attuali tendenze demografiche e dare un futuro sostenibile al Paese occorre agire prioritariamente a sostegno delle famiglie che hanno e/o vorrebbero avere figli. La rete ha già individuato in tal senso tre strade principali da seguire. In primo luogo, garantire un sostegno economico alle famiglie lungo tutto il percorso di crescita dei minori, creando un sistema unificato di trasferimenti monetari – ad esempio con l’istituzione dell’assegno unico universale – che accorpi tutte le misure già esistenti. Secondariamente, fare investimenti nel sistema socio-educativo che aiutino ad ampliare l’offerta di servizi per la primissima infanzia e per il sostegno alla genitorialità, garantendo livelli essenziali di qualità che li rendano davvero universali. Da ultimo, il tema dei congedi, di cui si è tornati a parlare nelle ultime settimane per affrontare l’emergenza Coronavirus: l’Alleanza propone di rafforzare gli schemi attuali per renderli effettivamente accessibili a tutte le fattispecie di lavoratrici e lavoratori, a prescindere dalla storia contributiva e dal tipo di posizione occupazionale o contratto.
Per fare tutto questo l’Alleanza intende sensibilizzare e fare pressione sull’opinione pubblica e la classe politica partendo dai dati. L’obiettivo è favorire analisi e ricerche che individuino i provvedimenti che, numeri alla mano, risulterebbero più efficaci per sostenere le scelte di fecondità, il pieno sviluppo dei minori e l’uguaglianza tra padri e madri. L’Alleanza vuole diffondere il più possibile queste proposte attraverso iniziative pubbliche, ricorrendo ai media e, soprattutto, ponendole al centro di azioni mirate di advocacy verso Governo e Parlamento. E intende farlo in fretta, perché non possiamo più permetterci di perdere tempo.
Questo articolo è pubblicato su Buone Notizie del 17 marzo 2020 ed è stato realizzato nell’ambito della collaborazione tra Percorsi di secondo welfare e il settimanale del Corriere della Sera.
Photo Credit: Robert Doisneau (1978), Les tabliers de la rue de Rivoli, Paris © Atelier Robert Doisneau