A meno di un qualche significativo cambiamento del contesto globale, il futuro demografico della popolazione italiana appare in gran parte già scritto. Da un lato si assisterà a coorti di popolazione in età anziana (65 anni e più) sempre più infoltite dalle positive condizioni di sopravvivenza presenti e future, dall’altro a una progressiva riduzione numerica delle coorti di donne in età feconda (dai 15 ai 50 anni) che influenzerà molto il futuro numero dei nati.
Questo creerà alcuni effetti devastanti per il nostro Paese. Un esempio eclatante a questo riguardo è quello dell’andamento previsto della popolazione scolastica. Secondo un’indagine della Fondazione Agnelli, tra il 2018 e il 2028, si perderanno in Italia almeno un milione di studenti dai 3 ai 18 anni; di conseguenza le cattedre diminuiranno di circa 55mila unità.
Programmare e progettare interventi e servizi in campo sanitario, sociale, urbanistico e scolastico non può quindi prescindere dalla considerazione di quale, e quanta, sarà la popolazione dei prossimi decenni. È questa la tesi del libro “Genitori Cercasi”, pubblicato da Egea e scritto da Letizia Mencarini e Daniele Vignoli, presentato lo scorso 28 maggio presso i locali del CNEL a Roma.
Il futuro è già qua: benvenuti nell’Italia senza bambini
Linkiesta, 26 maggio 2019