I mutamenti demografici, e in particolare il calo costante della natalità, rappresentano un rischio per il welfare italiano. Proprio per questo Secondo Welfare ha deciso di dedicare una serie al tema per capirne i termini, la sua importanza a livello nazionale ed europeo, e come si sta cercando di affrontarlo.
Un contributo interessante su quel che accade in altri Paesi UE viene da un articolo di Rita Querzè sul Corriere della Sera, che spiega come le ricette in campo siano sostanzialmente due. Da una parte ci sono i Paesi come Svezia, Francia e Germania dove si è scelto di favorire il lavoro femminile aumentando al contempo i servizi per l’infanzia. Poi ci sono i Paesi dell’Est Europa, Ungheria in testa, che hanno puntato soprattutto su agevolazioni fiscali erogate alle famiglie con figli.
Quali sono vantaggi e svantaggi di questi approcci? Lo spiega il demografo Alessandro Rosina: “garantire sgravi fiscali alle famiglie che fanno più figli può far reagire immediatamente gli indicatori della natalità. Ma, oltre a essere oneroso per i conti pubblici, potrebbe non bastare per un risultato strutturale. Le decisioni legate alla natalità dipendono dalle disponibilità economiche di ogni nucleo, ma anche dai servizi su cui si può contare. In generale, sarebbe utile una buona combinazione dei due elementi“.