L’Italia si posiziona al quart’ultimo posto in Europa per l’equilibrio tra vita e lavoro. È quanto emerge dall’European Life-Work Balance Index, uno studio condotto da Remote, piattaforma globale specializzata in risorse umane. L’analisi prende in esame la qualità del lavoro nei Paesi europei considerando fattori come i giorni di ferie disponibili, l’assistenza sanitaria, l’esistenza di un salario minimo, l’orario medio di lavoro, i congedi retribuiti, le tutele in caso di malattia, i livelli di inclusività LGBTQ+ e il grado di soddisfazione dei lavoratori.
Al vertice della classifica si conferma il Lussemburgo, seguito dalla Spagna e dalla Franca, che sale al terzo posto rispetto al quinto dell’anno scorso, mentre la Danimarca, con il più alto indice di felicità tra i lavoratori, passa dalla decima alla quinta posizione. Tuttavia, il progresso più significativo è del Regno Unito, che balza dalla 28esima posizione del 2022 nella top 10 di quest’anno.
L’Italia, come detto, si trova al 27esimo posto su 30 Paesi europei. A penalizzarla è soprattutto l’assenza di un salario minimo, che invece è adottato da 22 dei 27 Paesi dell’Unione Europea. Anche l’inclusività lascia a desiderare, con il nostro Paese solo al 19esimo posto per questo parametro. Come scrive Il Sole 24 Ore, l’auspicio è che questi dati possano migliorare, poiché l’equilibrio tra vita e lavoro non è solo un indicatore delle condizioni lavorative, ma anche una misura di benessere ed equità della società nel suo insieme.