Secondo i risultati di una ricerca appena pubblicata sull’European Journal of population (disponibile qui), la teoria della transizione demografica secondo la quale l’avanzata dello sviluppo porta inevitabilmente un calo della fecondità, starebbe vacillando. Le prove sulla possibilità di invertire il declino delle nascite con l’aumentare del benessere dicono che anche le previsioni demografiche disastrose relative all’Europa potrebbero dover essere riscritte.
I risultati della ricerca indicano che lo sviluppo non agisce più come un contraccettivo nelle regioni sviluppate, ma potenzialmente potrebbe promuovere una maggiore fecondità. Analizzando 250 regioni di 20 paesi europei i ricercatori hanno trovato che nei territori più sviluppati si è incominciato a registrare un chiaro aumento del numero di figli per donna al crescere del reddito.
La fecondità è, in ogni caso, sostenuta da una precisa combinazione di fattori: divisione paritaria dei compiti tra padre e madre, disponibilità di servizi pubblici di assistenza all’infanzia, congedi parentali estesi, possibilità di rientrare al lavoro dopo la nascita dei figli senza penalizzazioni di carriera, accordi di lavoro flessibili che consentono di conciliare il lavoro e la cura della prole.
Demografia. Ora le nascite aumentano solo dove c’è più ricchezza
Massimo Calvi, Avvenire, 24 maggio 2018