Un recente studio basato sui dati provenienti dalle statistiche demografiche pubblicate di ISTAT sul periodo 2011-2019 permette di comparare, da un lato, il contributo fornito dalla fecondità delle donne italiane e di quelle straniere e, dall’altro, quello dalle migrazioni internazionali e interne sull’evoluzione di questo fenomeno.
Thaís García-Pereiro e Anna Paterno su Neodemos descrivono un contesto altamente eterogeneo tra le oltre cento province del nostro Paese, che permette tuttavia di fare diverse considerazioni sul peso di entrambi i fattori e delle loro componenti interne.
Se nel breve periodo le migrazioni potranno svolgere un ruolo chiave nel contrastare l’invecchiamento demografico, spiegano le autrici, nel lungo periodo serviranno invece provvedimenti volti a innalzare la fecondità, soprattutto considerando che l’incremento della popolazione in età senile avrà un forte impatto, oltre che nel contesto demografico, anche sulla sostenibilità del sistema di welfare. Come spiegavamo qui, esso rischia infatti di andare in crisi, soprattutto a causa del sovraccarico prodotto da un crescente numero di percettori di prestazioni medico-sanitarie, assistenziali e pensionistiche.